Solidarietà al Comitato di lotta per la casa "12 luglio"

 

Ha proprio un bel coraggio, il sindaco Cammarata, a offendere il Comitato di lotta per la casa "12 luglio" di Palermo colpevole, a suo dire, di usare violenza nei confronti della città occupando la cattedrale. E' un evidente segno di nervosismo, perché non entra volutamente nel merito della questione.

Da diversi anni il Comitato di lotta per la casa "12 luglio" propone con chiarezza e determinazione una serie di interventi per risolvere concretamente e alla radice il drammatico problema della casa a Palermo: la mancanza di case colpisce migliaia e migliaia di famiglie da troppo tempo ormai. Questa situazione insostenibile viene da lontano, e più precisamente da tutte le politiche che hanno consentito l'aumento esponenziale e senza controllo del costo degli affitti; la possibilità concessa alle società immobiliari e ai padroni di casa di tenere sfitti migliaia di appartamenti per gonfiare il loro prezzo sul mercato; il mancato riconoscimento del diritto alla casa come elemento fondamentale e necessario del benessere di ogni individuo e di ogni gruppo. E la possibilità di sviluppare un'adeguata edilizia popolare è stata stroncata dalla volontà di garantire gli interessi dei grossi proprietari immobiliari.

 

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E' sempre stata attuata una precisa volontà di mantenere il problema casa nell'ambito dell'emergenza per poterla gestire in termini elettoralistici e clientelari, cavalcando il bisogno della gente. In questi anni la lotta del Comitato "12 luglio" è risultata scomoda e fastidiosa per i poteri forti perché ha toccato, in maniera autonoma e indipendente, uno dei nervi più scoperti del malaffare di questa città, proponendo costruttivamente l'utilizzo degli innumerevoli alloggi sequestrati alla mafia che aspettano solo di essere abitati da chi ha bisogno di una casa. Comune, prefettura e agenzia del demanio continuano a scaricarsi vicendevolmente le loro responsabilità, accampando scuse inesistenti e lamentando croniche assenze di fondi, quegli stessi fondi che si riesce a trovare per organizzare festini, ristrutturare palazzi storici a uso e consumo dell'alta borghesia e per fare del centro storico di Palermo un salottino - estraneo e avulso dal resto della città - pieno di turisti e giovani rampanti.

Chi governa e chi comanda questa città comprende che il Comitato di lotta per la casa "12 luglio" è una struttura di base che non si può addomesticare con l'elemosina interessata di chi vuole solo sudditi da schiacciare con il ricatto del bisogno.

Noi continueremo a dare la nostra solidarietà militante alle famiglie del Comitato e alla loro lotta; da anarchici, sosteniamo questo conflitto che si esprime autonomamente e senza mediazioni: è in questo modo che si gettano le basi per un'organizzazione sociale nuova in cui autogoverno e autogestione del territorio prendono il posto del malaffare, dello sfruttamento e della criminalità del Potere.

 

Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana
Federazione dei Comunisti Anarchici - Sezione di Palermo