Immondizia

Volantino congiunto distribuito alla manifestazione contro l'inceneritore di Bellolampo a Palermo il 6 settembre 2006

 

Il governo della Regione siciliana ha stabilito la realizzazione di un inceneritore in località Bellolampo e i lavori per la sua costruzione sono già iniziati.

Da molti anni si parla di inceneritori, in Italia e non solo, e sull'opportunità di bruciare le enormi quantità di rifiuti e immondizia che non si riescono più a gestire.

Ciò che è certo, è che gli impianti che bruciano i rifiuti (gli inceneritori) sono delle vere e proprie bombe chimiche realizzate vicino ai centri abitati: distruggere con il calore rifiuti di ogni genere significa sprigionare pericolose quantità di sostanze nocive (come la diossina) nell'aria, la stessa aria che respiriamo tutti. Con l'inceneritore a Bellolampo la città di Palermo verrà avvelenata a poco a poco dai fumi - invisibili e subdoli - prodotti dalla bruciatura della sua stessa immondizia. Una specie di tragico contrappasso voluto dalla classe politica e dalle lobby affaristiche e mafiose che nell'immondizia fiutano l'odore di guadagni infiniti per la costruzione e la manutenzione di opere assurde come questa.

A loro i soldi, a noi tumori e inquinamento permanente.

Fermare la costruzione dell'inceneritore a Palermo è ancora possibile, ma è necessario che sia una lotta realmente voluta da tutti. Così come per la TAV e per tutte le "grandi opere" volute solo da chi governa, la classe politica impone le sue decisioni sulla collettività senza curarsi minimamente dei diritti, degli orientamenti e della stessa salute dei cittadini.

Bisogna prendere coscienza di questo e intraprendere un percorso di lotta che parta dal basso, che rifiuti deleghe e mediazioni, voluto e portato avanti dalla gente di Palermo.

Primo passo per ridurre la quantità di rifiuti da smaltire sarebbe una seria, continua, completa strategia di raccolta differenziata, con il conseguente recupero di risorse e materie prime, con un incremento occupazionale necessario nel settore.

Sicuramente, l'ecomafia e le lobby affaristiche mafiose preferiscono la costruzione di un mega inceneritore, dove tutto può finire inghiottito e sparire, e una gestione pubblico-privata, di cui è facile immaginare che fine faranno gli utili (ai privati) e le spese (alla collettività)!

Occorre uscire da queste logiche clientelari e speculative dei servizi: la nostra salute e il nostro benessere non sono in vendita.

Ma è di vitale importanza uscire da questo folle girotondo consumistico, produrre meno immondizia, assumersi ciascuno un pezzetto di responsabilità nella gestione quotidiana: ridurre l'uso della plastica (piatti, posate, bicchieri, sacchetti, ecc.), riutilizzare le cose di ogni giorno, separare i rifiuti in vetro dalla carta e la carta dalla plastica, migliorare la manutenzione delle cose che ci circondano per evitare di buttare tutto e subito.

Questi sono solo alcuni esempi di come sia possibile modificare o cambiare radicalmente l'approccio consumistico che sta alla base della produzione infinita di immondizia.

Il capitalismo induce proprio a questo: consumare e buttar via per poi ricomprare, e così via.

Sporcare e inquinare significa abusare dell'ambiente e della natura: è una logica autoritaria e incosciente che distrugge il mondo ogni giorno che passa.

E, non dimentichiamolo, il mondo è di tutti: il mondo siamo noi.

Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana
Federazione dei Comunisti Anarchici - Sezione di Palermo