Liberazione, Rivoluzione!

 

A sessantaquattro anni dalla Liberazione dal nazifascismo, viviamo in un'epoca in cui il fascismo si manifesta ancora quotidianamente nella società e nelle istituzioni.

Il nuovo fascismo si manifesta nell'autoritarismo di un governo che, attraverso leggi speciali o decreti d'urgenza, restringe gli spazi di agibilità sociale e reprime la libertà di opinione.

Provvedimenti come il pacchetto-sicurezza servono a criminalizzare i soggetti più deboli come gli immigrati o i poveri dando in pasto all'opinione pubblica un bersaglio su cui scaricare le colpe della crisi in cui viviamo. Una crisi che, al contrario, deriva proprio dal sistema in cui siamo immersi: un sistema basato sulla gerarchia e la disuguaglianza, sullo sfruttamento e la precarizzazione.

Il nuovo fascismo si manifesta nelle leggi razziste, nella clandestinità in cui sono costretti a vivere gli immigrati, nella detenzione nei Centri di espulsione - i lager democratici del nuovo millennio.

Il nuovo fascismo si manifesta in questo infame mercato del lavoro fatto di flessibilità e precariato. Nessun futuro per i giovani se non quello dei contratti a tempo e dello sfruttamento legalizzato. Sempre meno tutele e sempre meno sicurezza sui posti di lavoro.

Il nuovo fascismo si manifesta nella costante ingerenza della chiesa cattolica nella vita pubblica: il Vaticano continua a condizionare la politica per controllare le coscienze, decidere sulla vita e sulla morte, giudicare sulla sessualità degli individui, imporre alle donne un ruolo di madri e mogli sottomesse e prive di autonomia.

Il nuovo fascismo si manifesta nel dilagare in tutta Italia delle aggressioni e dei crimini perpetrati dalle formazioni neofasciste contro immigrati, senza casa, militanti di sinistra.

Il nuovo fascismo si manifesta nell'imbarbarimento di una società sempre più impaurita e chiusa in se stessa, incattivita dalle parole d'ordine di una classe politica che - da destra a sinistra - difende i solo i suoi privilegi e quelli del grande potere economico e finanziario.

È per tutto questo che per noi il 25 aprile è ogni giorno.

Lottare per una società fondata sull'uguaglianza, la libertà, la giustizia sociale significa coltivare una prassi rivoluzionaria alla quale non possiamo e non vogliamo rinunciare.

Bisogna che tutti i cittadini capiscano l'importanza di resistere ai tempi terribili in cui viviamo: non solo perché questo è il modo migliore per ricordare chi si è sacrificato per una società più libera e più giusta, ma anche per scongiurare il pericolo che il buio della storia torni a calare sul nostro presente e sul nostro futuro.

Coordinamento Anarchico Palermitano

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