25 aprile - giustizia e libertà!

La Federazione dei Comunisti Anarchici - Sicilia aderisce all'appello

Oggi più che mai, l'attualità della Resistenza antifascista e della celebrazione del 25 aprile - giornata della Liberazione - si impongono con forza all'attenzione di tutti. Sono anni ormai che assistiamo a un arretramento sociale e culturale di tutto il paese, un arretramento che si declina nella deriva autoritaria delle politiche pubbliche, nel dilagare del razzismo diffuso e della violenza squadrista, nel crescere dell'intolleranza e dell'aperta ostilità nei confronti di tutto ciò che non rientra nei canoni della cosiddetta normalità imposti da chi gestisce il potere politico, economico e religioso.

Da vent'anni, buona parte della classe politica si è impegnata in una infame riscrizione della Storia a uso e consumo delle forze più oscurantiste e reazionarie del paese. I fascisti, camuffati e riciclati nei panni di una presunta rispettabilità istituzionale, hanno goduto di una legittimazione fornita proprio dal ceto politico di Centrosinistra in nome di un'improbabile revisione della storia italiana secondo la quale fascismo e antifascismo si equivalgono e, dunque, sarebbe necessaria una riconciliazione con cui dimenticare il passato.

Questo revisionismo storico e politico è stato l'ariete con cui sfondare il tessuto sociale dell'Italia colpendo di volta in volta l'identità di classe dei lavoratori e le radici democratiche del nostro vivere civile plasmando un paese omologato e prigioniero delle sue paure.

Gli attacchi ai diritti dei lavoratori, la precarizzazione strutturale del mercato del lavoro e lo sfruttamento che ne deriva hanno portato alla situazione attuale in cui infortuni e incidenti anche tragici sono sempre più frequenti e la capacità di reazione da parte dei lavoratori è stata gravemente mortificata. Inoltre, la condizione degli immigrati continua a essere segnata da precarietà e repressione, in una spirale infinita di assenza di diritti, ricatto della clandestinità e pesanti discriminazioni. La costante ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche nel dibattito pubblico ha trovato una sponda efficace in proposte politiche sempre più orientate a una visione clericale e religiosa del vivere comune fino a mettere in discussione diritti che sembravano consolidati, come quello all'aborto e a una maternità libera e consapevole.

L'ossessione della sicurezza, coltivata per anni per distrarre l'opinione pubblica dalle vere emergenze del paese (disoccupazione, recessione economica, inquinamento, erosione dei diritti, controllo mafioso del territorio), si è concretizzata in politiche improntate alla repressione della diversità, della povertà e del dissenso: inseguendo gli istinti più irrazionali della società, sono stati diramati pacchetti-sicurezza anti-immigrati, sono state varate ordinanze amministrative antidemocratiche, sono stati compiuti rastrellamenti per colpire gli immigrati o i senza casa. Tutti provvedimenti che hanno finito col rendere l'Italia sempre più insicura e violenta, sempre meno democratica e solidale. D'altronde, viviamo in un paese in guerra (Afganistan, Libano, Kosovo) in cui la retorica militarista è tanto invasiva quanto la stessa militarizzazione del territorio, un paese in cui si spendono milioni di euro per armare l'esercito piuttosto che per costruire scuole e ospedali.

In questo drammatico scenario, il ruolo degli organi di informazione, veri e propri megafoni dei poteri forti, continua a essere determinante nella distorsione della realtà, nell'allarmismo elevato al rango di normalità, nell'appiattimento culturale verso il basso.

Per tutti questi motivi la Resistenza continua e deve continuare. Perché riteniamo che senza passato non può esserci alcun futuro, ed è per questo che rivendichiamo la forte identità politica e antifascista del 25 aprile contro ogni strumentalizzazione e contro ogni tentativo di svuotare questa data dai suoi contenuti di libertà e giustizia sociale che appartengono al patrimonio civile e democratico di questo paese.

Invitiamo tutta la cittadinanza, le associazioni e tutti coloro che si riconoscono pienamente in questi valori di progresso e partecipazione a scendere in piazza a Trapani, il prossimo 25 aprile, per celebrare questa data nella consapevolezza che la lotta e la mobilitazione permanente per i diritti e la libertà sono i migliori antidoti per stroncare alla radice ogni fascismo, ogni razzismo, ogni ingiustizia.

Coordinamento per la Pace Trapani

Cobas Trapani

aprile 2008