Sulle manifestazioni di Vicenza

 

Le mobilitazioni di Vicenza per bloccare l'apertura di una nuova base militare nell'area Dal Molin hanno segnato una tappa importante per tutto il movimento contro la guerra, facendo emergere due aspetti importanti.

Da una parte, l'esperienza di Vicenza ha messo al centro dell'iniziativa contro la guerra la questione delle basi militari, superando l'approccio etico al rifiuto della guerra, individuando e proponendo obiettivi concreti nell'azione antimilitarista. Dall'altra, il movimento "No Dal Molin" rappresenta un bel esempio di resistenza sociale alla militarizzazione del territorio e di democrazia diretta. Smascherati i falsi propositi dei partiti di governo locale e nazionale, coinvolti nei processi decisionali che hanno permesso al governo degli Stati Uniti di perseguire l'obiettivo della ridefinizione strategica del proprio ruolo nello scacchiere internazionale, il movimento che si inserisce in quella realtà più allargata, fatta di tanti comitati locali, che oggi, a partire dalla Val di Susa contro la Tav, passando per Venezia contro il Mose e attraverso le tante lotte in difesa dell'ambiente e della salute pubblica, caratterizza quella parte del paese che non intende sottomettersi alle decisioni di chi fa dei territori lo strumento del proprio profitto e ad una politica delle grandi opere che comporta effetti devastanti sul piano ecologico e sociale.

L'importanza degli obiettivi che il movimento vicentino ha posto, supera la dimensione locale per inserirsi in un percorso di lotte che coinvolge tutto il territorio nazionale e anche oltre. Il movimento contro la base militare di Vicenza ha già lasciato una segno indelebile (molti comitati si sono costituiti sull'onda dell'esperienza vicentina) e il suo esito finale sarà determinante per il futuro delle lotte antimilitariste nel nostro paese, oggi rappresentate da innumerevoli comitati impegnati per la chiusura della basi militari e per una loro conversione al civile.

Noi comunisti-anarchici, siamo sempre più convinti che il movimento "No Dal Molin" vada sostenuto e appoggiato nelle sue diverse iniziative e scadenze di mobilitazione, ma ci auguriamo che il percorso unitario e condiviso che ha contraddistinto le grandi manifestazioni nazionali, sia cercato e garantito in un'ottica di piena autonomia e attraverso una pratica che privilegi l'autorganizzazione e l'autogestione sociale.

Oggi, come ieri, siamo dalla parte di chi lotta per la difesa dei propri diritti e, coerenti con le nostre origini antimilitariste, individuiamo negli eserciti il "braccio armato" che difende chi viola questi diritti.

La Federazione dei Comunista Anarchici aderisce alle mobilitazioni internazionali indette dal movimento vicentino e si impegna a promuovere, nelle realtà dove è presente, scadenze di lotta per bloccare l'ennesima servitù militare. E' nostro auspicio che da Vicenza prenda forza un'iniziativa antimilitarista su tutto il territorio nazionale per chiudere le basi militari e convertirle ad usi civili.

Federazione dei Comunisti Anarchici
19 ottobre 2007