ANTIPODI  N°3

Tema di questo numero: GUERRE

Le guerre hanno svolto, anche nel Novecento, la funzione di allargare il controllo su aree di mercato e su risorse economiche strategiche; sempre più sono state usate anche per il controllo sociale delle masse attraverso la loro mobilitazione con il patriottismo, ma anche con il falso obiettivo della lotta al terrorismo - e oggi all’islamismo -, con una certa continuità nei modi di realizzazione. A partire dalla crisi del ’29 è stato sempre più evidente che sviluppo interno ed espansione attraverso la guerra erano le due facce del controllo capitalistico sulla società.

Oggi la guerra è dichiarata infinita prima ancora di iniziare proprio perché necessaria ad assolvere in contemporanea a tutti questi obiettivi, attraverso meccanismi integrati con il controllo economico e sociale globale. La superpotenza Usa, infatti, liberatasi del concorrente sovietico, ha definitivamente svelato l’obiettivo del controllo mondiale attraverso la guerra infinita, promossa per portare la "democrazia" in tutti i paesi che riterrà opportuno e profittevole, dimenticando di applicarla all’interno degli stessi States, come hanno ben evidenziato le ultime elezioni, e come ci dimostra l’articolo di Noam Chomsky che pubblichiamo.

Accanto alla valutazione del ruolo delle guerre rispetto al controllo globale del capitalismo, si propongono anche alternative di analisi e di lotta. "Guerra di classe" è stata la risposta di una parte dell’opposizione politica e sociale nel secolo scorso, valida ancora oggi.

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Numero 3
Periodicità: semestrale
Registrato il 14.11.2003 n.5310 presso il Tribunale di Firenze
Redazione: Saverio Craparo, Adriana Dadà, Emanuele Giordano, Daniela Grendene, Stefano Lissia, Enrico Paganini, Rocco Petrone, Stefano Quaglia
Art director: Alessandra Borsetti Venier
Stampa: Litografia I. P. Via Boccaccio 24 r, Firenze, dicenbre 2004

Per numeri arretrati scrivere a Alternativa Libertaria, CP 27, 61032 Fano (PU).

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In questo numero tutte le opere visive sono di Corrado Bonomi

In copertina: Non omnias moriar, 1997
Cenni biografici: Corrado Bonomi è nato a Novara nel 1956. Fin dal 1982, anno della sua prima esposizione, elabora un vero e proprio universo segnico personale e coerente dove il vero divertimento è mettere in evidenza il significato ingannevole della realtà. Dal 1995 partecipa al gruppo "Concettualismo Ironico Italiano" formatosi intorno alla Galleria Falzone di Mannheim. Nel 1998 esegue per il Museo di Scultura Contemporanea di Tortolì l’opera "Su logu de s’iscultura". Parallelamente all’attività artistica dagli anni Novanta ha inizio la sua esperienza di insegnamento e dal 1995 con il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli. Dal 1997 collabora con il Museo "Erre Come..." di Torino con il quale ha pubblicato Animali e Fiori nascono da..., un manuale-catalogo sul riutilizzo didattico-creativo dei materiali di scarto. È stato invitato a partecipare al Palazzo delle Esposizioni della Mathildenhòle di Darmstadt. Tra le mostre collettive ricordiamo: "Una Babele Postmoderna" a cura di E. Di Mauro, Parma 2002; "Kids are us" a cura di M. Sciaccaluga, Galleria Civica, Trento 2003. Tra le personali: "Spielzeugwelt" Galleria Falzone Mannheim 2003 e "Castelli in aria" Galleria Peccolo, Livorno 2003.

La capacità dell’artista sta nell’elaborare un linguaggio come molteplicità di giochi di comunicazione. Il suo mondo è arricchito di oggetti e materiali che, riutilizzati, esaltano il loro aspetto di rappresentazione piuttosto che di funzione reale, sconvolgendo il consueto rapporto con la realtà. Come nella scultura Non omnias moriar (Non morirò del tutto) - citando Orazio - carica di profonda drammaticità: eppure sono solo soldatini ingranditi con le biglie al posto della testa.

Non si tratta dell’innalzamento dell’oggetto comune ad opera d’arte, operazione ormai storicizzata; l’elemento ludico che l’artista abilmente utilizza serve per sdrammatizzare e, in parte, per mascherare il suo vero percorso: quello concettuale, operando sui nostri riferimenti visivi e simbolici, riferimenti che riteniamo acquisiti e inviolabili.

 

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