Daniel Guérin - "Per un marxismo libertario"

Presentazione libro

A Roma, presentazione a cura del Laboratorio Sociale "La Talpa"
Venerdì 25 settembre 2009 - h. 17-20
Lab. Soc. La Talpa, Via degli Ostuni 9 (zona Quarticciolo)

"Per un marxismo libertario", di Daniel Guérin
Introduzione e cura di R. Massari
pp. 304 €14

Intervengono:

Adriana Dadà - Federazione dei Comunisti Anarchici

Giorgio Cremaschi - Segr. Naz. FIOM-CGIL (Rete 28 aprile)

Roberto Massari - Associazione politica Utopia Rossa

 

Massari editore
tel-fax 0761-799831
C.P,. 144 - 01023 Bolsena

erre.emme@enjoy.it
www.enjoy.it/erre-emme
 


Resoconto presentazione

Adriana Dadà, Giorgio Cremaschi, Roberto Massari

Dadà, Cremaschi, Massari.

 

Si è svolta ieri presso il Laboratorio Sociale "La Talpa", a cura dello stesso, la presentazione della prima edizione in lingua italiana del libro "Per un marxismo libertario" di Daniel Guérin a cura di Massari Editore. Come ha ricordato l'editore, molti libri di Guérin sono stati pubblicati in italiano, tranne il presente libro, del 1969, e quello successivo, "Per un comunismo libertario", scritto qualche anno dopo, entrambi libri "scomodi" sotto molti aspetti.

Dopo un breve comunicato a ricordo dell'uccisione del giornalista Mauro Rostagno 21 anni fa in Sicilia, la presentazione è iniziata. Prima ad intervenire è stata Adriana Dadà, militante della Federazione dei Comunisti Anarchici. Dadà ha tracciato brevemente la vita politica di Guérin: di origini marxiste, Guérin si avvicinò all'anarchismo definitivamente durante il periodo caldo del '68 parigino. Entrò nella redazione del giornale "Guerre de classe" per poi, nel 1971, entrare a far parte dell'Organisation Révolutionnaire Anarchiste (ORA) e successivamente dell'Union des Travailleurs Communistes Libertaires (poi Alternative Libertaire), in cui ha militato fino alla morte nel 1988.

In tutta la sua carriera politica, Guérin è stato un tipo molto curioso e grande osservatore, critico, dalla mente aperta, sempre pronto a mettere tutto in discussione. Con questo atteggiamento, si rese gradualmente conto del bisogno di libertà e questo, accoppiato all'analisi materialista, lo spinse verso il comunismo libertario/anarchico. Dadà ha ricordato anche l'apporto di Guérin non solo all'anarchismo francese ed internazionale, ma anche in altri campi quali l'antifascismo (con uno studio negli anni '30 sui legami tra il capitalismo ed il nazismo), il movimento anticolonialista (sin dagli anni '20) e la lotta degli/delle omosessuali.

Il periodo della fine degli anni '60 era un periodo in cui si riscopriva l'anarchismo di classe. Le opere di Bakunin furono finalmente pubblicate grazie al lavoro di Arthur Lehning, e anche lo stesso Guérin ebbe un ruolo fondamentale con un prezioso studio del '65 sulle idee e la storia dell'anarchismo di classe, "L'Anarchisme" (pubblicato in Italia nel '69 con il titolo "L'anarchismo dalla dottrina all'azione"). Questo libro fu seguito dall'antologia "Ni Dieu, ni Maître", in cui venivano presentati testi importanti che testimoniano il pensiero anarchico sin dalle sue origini. L'apporto di Guérin raggiunse anche l'Italia, non solo con "L'Anarchisme", ma anche con i contatti stretti tra i comunisti anarchici francesi ed i loro compagni italiani, soprattutto nei primi anni '70.

Il microfono è poi passato a Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della FIOM e esponente della Rete 28 aprile nella CGIL. Cremaschi ha ammesso che non conosceva Guérin ed il suo lavoro prima di aver letto il libro (ed era inoltre l'unico dei tre oratori a non aver mai conosciuto Guérin di persona). Tuttavia, Cremaschi, grazie alle sue radici politiche nel pensiero di Rosa Luxemburg, si è trovato d'accordo con l'analisi di Guérin in quanto il marxismo non è autosufficiente e c'è bisogno di qualcosa di più profondo se la sinistra vuole veramente fornire una risposta decisa e vincente al capitalismo.

Il discorso di Cremaschi si è incentrato sull'idea che l'autoritarismo che è inerente al pensiero di Marx, sin dai giorni della Prima Internazionale, è il guaio più serio per l'intero movimento socialista rivoluzionario. Il libro di Guérin non è pieno di ottimismo ma vede le "ceneri sotto il tappeto", le contraddizioni che hanno sempre caratterizzato il movimento marxista, anche in quei periodi quando sembrava godere di enorme successo ed influenza, come ad esempio negli anni '60 con l'URSS, Cina, Cuba, i grandi movimenti anticolonialisti in tutto il mondo. Il capitalismo non ha vinto, è il "comunismo" che ha perso. E l'errore non era la deformazione di Stalin, non era negli eventi della Rivoluzione bolscevica, ma proprio nel pensiero politico di Lenin (erede del germe di autoritarismo presente in Marx). E questo lo vede perfettamente Guérin. Cremaschi nota che l'antiautoritarismo del comunismo libertario è la chiave per la ricostruzione di un movimento rivoluzionario in grado di sconfiggere il capitalismo. Il giacobinismo è un metodo della rivoluzione borghese e i socialisti rivoluzionari non devono più usare simili mezzi che sono ormai definitivamente riconosciuti come destinati al fallimento.

L'antiautoritarismo, anche in campo sindacale, è fondamentale, la strada è quella che viene dal basso. Non bastano il partito, i soviet, i consigli. Bisogna costruire un progetto nuovo, ripensare a dove andiamo e come andarvi e questo libro di Guérin fornisce molti elementi utili a chiunque sia interessato alla rivoluzione sociale.

Infine ha parlato l'editore del volume, Roberto Massari dell'associazione politica Utopia Rossa, che si definisce marxista libertario. Massari, provveniente dal trotskismo, ha conosciuto Guérin a Parigi, dove collaboravano nella redazione della rivista "L'autogestion".

Massari crede che ci sono due cose che ognuno deve avere: il sogno di un futuro migliore, ma soprattutto il progetto, un percorso che porta al quel sogno. Qui il suo pensiero collima con quello di Guérin ed emerge chiaramente dalla pagine di questo libro. Il marxismo (o comunismo, o socialismo, tanto il nome è la cosa meno importante) può e deve essere libertario. Anche per questo pubblicherà prossimamente il libro di Guérin, "Pour le communisme libertaire", anche questo finora ignorato in Italia. Massari ha messo in evidenza le similitudini, per quanto riguarda la vasta gamma dei soggetti trattati, tra Daniel Guérin (l'arte, la Rivoluzione francese, l'anarchismo e il comunismo libertario, il fascismo, l'anticolonialismo, l'omosessualità, la società americana...) e Pier Francesco Zarcone, militante della FdCA (la Rivoluzione messicana, gli Amigos de Durruti, l'anarchismo portoghese, Gesù, Islam, le collettivizzazioni nella Spagna rivoluzionaria...).

Massari ha concluso la giornata con un ringraziamento agli organizzatori della presentazione - i compagni del Lab. Soc. La Talpa - nonché ad Adriana Dadà, venuta da Firenze per l'occasione, ed a Cremaschi, che si era offerto di presentare il libro.

NM
per la Sezione "Luigi Fabbri" di Roma