Crisi crisi crisi: ma cos'è?!?
Sabato 31 marzo 2012, Fano, all'Infoshop di Via da Serravalle 16,
chiusura della mostra sulla crisi e per l'occasione... il "CantaCrisi"!
dalle 10,30 in
poi in Via da Serravalle e dintorni: stornelli con Riccardo Solari in
occasione della Giornata europea anticapitalista.
sulla crisi
Nella mostra che chiude il 31 marzo all'Infoshop, intitolata "Ma cos'è questa crisi", abbiamo cercato di spiegare come è stata creata, chi sta pagando/chi pagherà questa crisi e le possibili alternative per uscirne.
I dati di Cgil Marche sulla disoccupazione riguardanti anche la nostra provincia:
una sola assunzione su 11 avviene con contratto a tempo determinato, il resto sono contratti provvisori che non danno alcuna sicurezza per il futuro, spesso malpagati, a fronte di una disoccupazione che ha raggiunto nella provincia il tasso di disoccupazione al 6,7% per i maschi, quello femminile dell'8,3%, il più alto degli ultimi 15 anni. Il lavoro interinale (praticamente il lavoratore in affitto), passa ad essere il 16,7% del totale nelle assunzioni.
nelle Marche 46mila persone cercano lavoro, che raddoppiano se consideriamo la disoccupazione non emersa. Ai giovani viene sempre più spesso offerto lavoro sotto forma di "stage", lavoro nero in realtà e senza garanzie di nessun genere.
circa 20mila lavoratori in cassa integrazione e 10mila lavoratori licenziati nel 2011.
E come pensano i nostri politici di impegnarsi strategicamente per ridurre la disoccupazione, sostenere opportunità di lavoro per i giovani, cambiare lo scenario della crisi imprenditoriale?!
Finora la politica della Regione Marche e delle nostre Province è consistita nell'impiegare i soldi giunti dall'Unione Europea (sempre soldi nostri, ovviamente).
Ma si tratta di una goccia nel mare, rispetto alla quantità enorme di quattrini che vengono impiegati nell'industria pubblica maggiore delle Marche: la Sanità.
Ora, Pesaro e Fano stanno seguendo gli input regionali per dare alla luce un colosso sanitario dai primi costi mostruosi: 130 milioni di euro!
Soldi che serviranno ad accorpare i posti letto dei comuni di tutta la provincia, con buona pace dei sindaci, anche dei più "roboanti" come il sindaco fanese Aguzzi, che dichiaravano che i presidi medici locali "sarebbero stati tutelati".
In definitiva: la crisi c'è, ma non per chi usa i soldi pubblici per progetti inaccettabili!
Per questo è importante esserci, creare momenti di scambio e di confronto sulle realtà della crisi, e prendere la parola a livello locale sulle tante scelte prive di obiettivi condivisibili che stanno compiendo amministratori che non rappresentano più nessuno se non se stessi.
La mostra all’Infoshop è stata autoprodotta da: Alternativa libertaria-FdCA, Fano in transizione e Gruppo cohousing, Femminismi, con la collaborazione di Rete 99%.