FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI
Federazione provinciale cremonese

F E S T A    D E L    L I B E R O    P E N S I E R O
IX edizione

17 settembre 2005
Loc. Cascinetto - Via Maffi 2, Cremona

La "Libertà". La libertà coniugata in... egualitarismo, diritti, autogestione. Se ne parlerà, sabato 17, ore 16,30, presso il Cascinetto di Via Maffi,2, a Cremona, nel quadro della Festa del Libero Pensiero, tradizionale appuntamento annuale della Federazione dei Comunisti Anarchici cremonese, giunto alla nona edizione. Relatrice d’eccezione Francesca Arduini Palazzi, più nota come Dada Knorr, questo il suo pseudonimo quando "si firma" sulle testate anarchiche italiane.

Ma il pezzo forte del programma sarà rappresentato dal teatro, previsto per le 21,30 nel piazzale Cascinetto trasformato, per l’occasione nell’antico anfiteatro ellenico; verrà proposta infatti l’apologia "di Platone", nella versione che ha poi reso celebre il suo regista e protagonista, l’attore Carlo Rivolta.

Chiuderà l’iniziativa il momento dedicato alla musica "colta" diremmo; si esibirà infatti il gruppo dei "Django's Clan", con Carmelo Tartamella alla chitarra solista, Jacopo Delfini alla chitarra ritmica e Leon Price al contrabbasso.

Una cena titolata "Vietato Vietare", in omaggio al recentemente scomparso Luigi Veronelli, capostipite degli enologi italiani nonché inveterato anarchico di lungo corso (tra l’altro recentemente ospite nella nostra città) arricchirà la kermesse, accanto a mostre, libri, stand di associazioni, ecc.

L’ingresso è libero.

Programma:

16,00 APERTURA FESTA Una giornata di Libertà, individuale e collettiva per riflettere sulla Libertà... Coniugata
16,30 CONFERENZA
Da Eros a Ratzinger
Itinerario analitico tra sessuo-repressione, Chiesa cattolica e Iraq. Relatrice: Francesca Palazzi Arduini
19,30 CENA
Vietato Vietare
Cena antiautoritaria e brindisi in ricordo di Luigi "Gino" Veronelli
21,30 TEATRO
Apologia di Socrate
con Carlo Rivolta. Versione scenica: Carlo Rivolta e Nuvola de Capua. Dalla traduzione di Giovanni Reale. Regia: Carlo Rivolta
23,00 MUSICA
Django's Clan
con Carmelo Tartamella (chitarra solista), Jacopo Delfini (chitarra ritmica) e Leon Price  (contrabbasso)

INGRESSO LIBERO !!

INTERVENITE NUMEROSI !!

In collaborazione con:

Scaricate il manifesto della festa 

 

Brevi note autobiografiche di:

FRANCESCA PALAZZI ARDUINI

Francesca Palazzi Arduini, conosciuta anche con lo pseudonimo di Dada Knorr, si occupa di anticlericalismo per la Federazione dei Comunisti Anarchici. E' da tempo redattrice su questo ed altri temi per A-rivista anarchica. E' stata animatrice dei primi 12 meeting anticlericali di Fano, e presidente dell'Associazione per lo Sbattezzo negli anni in cui questa associazione compì la grande sfida politica al clero in merito al finanziamento 8xmille e all'ingerenza clericale nella società italiana. Saggista e traduttrice, ha pubblicato sul tema del legame tra sessuo-repressione e religione molteplici saggi e articoli, contribuendo anche a legare psicanalisi e politica in questo ambito e sostenendo la positività del gesto umano e politico di liberazione dalla morale cattolica e dal clericalismo.

 

CARLO RIVOLTA

A partire dalla prima metà degli anni '80, quando cominciò a delinearsi quella crisi di valori che avrebbe portato la cultura italiana a omologarsi ai modelli del "pensiero debole" propri dell'impero televisivo minimalista, Carlo Rivolta, attore e regista professionista, inizia un suo percorso artistico solitario finalizzato allo studio drammaturgico di testi che sono all'origine del pensiero e della cultura universale, dalla Bibbia ai dialoghi filosofici di Platone, da Leopardi a Gozzano, Montale e Caproni, da Hemingway al Galileo di Brecht e al Manifesto di Marx-Engels.

L'esperimento teatrale consiste nel dare voce a quelle parole, corpo a quei pensieri, nel dare figura, gesto, azione a quei personaggi che, dalle pagine dei libri, riprendono vita nella persona dell'attore.

Culture, epoche, tradizioni e linguaggi diversi, con al centro l'uomo che si interroga e che cerca, che getta le fondamenta del nostro essere persone consapevoli nel mondo di oggi.

L'itinerario ideale si svolge in un movimento ciclico che va dalla vita alla pagina e dalla pagina alla vita scenica.

Per questa stimolante, faticosa e solitaria ricerca, Carlo Rivolta si è avvalso di prestigiose collaborazioni scientifiche per la lettura e l'interpretazione testuale. In particolare, per i dialoghi di Platone, la collaborazione di Giovanni Reale, ordinario di Storia della Filosofia Antica presso l'Università Cattolica di Milano e, per i libri biblici, la collaborazione di Roberto Vignolo, docente di Sacra Scrittura e Teologia Biblica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale.

Per quanto riguarda le modalità della messa in scena, l'attore regista tiene presente alcune fondamentali esperienze del Teatro del Novecento e impiega i linguaggi e le tecniche della moderna comunicazione, essenziale e diretta. In tutti gli spettacoli, costante è la presenza della musica e del canto. Secondo le esigenze espressive, Carlo Rivolta si avvale della propria voce, per il canto, e di musicisti solisti o di gruppi strumentali.

Per i luoghi delle rappresentazioni, pur mantenendo un costante rapporto con le classiche situazioni teatrali, predilige muoversi, agire e reinterpretare quegli ambienti d'arte, storici e comunque originali nei quali i testi e la recitazione entrano in osmosi con le atmosfere proprie dei luoghi. Per questo, le stesse scenografie, sempre scarne ed essenziali e che cura personalmente, vengono costantemente riformulate alla luce del sito in cui agisce.

Rivolta, collocatosi in una posizione laterale rispetto ai grandi circuiti teatrali e al consumismo culturale, ha i suoi principali interlocutori negli studenti delle università e dei licei, negli assessorati alla cultura e nelle istituzioni culturali più decise a tenere alta la loro collocazione.

Dall'85 ad oggi le rappresentazioni dei testi biblici e platonici assommano a diverse centinaia, per un pubblico di migliaia di persone. "Apologia di Socrate" è stata più volte recitata alle commemorazioni per gli anniversari della morte del giudice Falcone. Nel '97 il teatro Franco Parenti inserisce la tetralogia platonica nel cartellone della sua stagione teatrale. Dallo stesso anno è l'animatore principale della stagione estiva del Teatro di Verdura della Biblioteca di Via Senato, a Milano, dove negli ultimi tre anni Rivolta ha presentato tutto il suo repertorio, replicato più volte, e segnando sempre il tutto esaurito.

 

"Apologia di Socrate"

Perché un pensiero cambi il mondo, bisogna che cambi prima la vita dell'uomo che lo esprime. Che cambi in esempio - Albert Camus (Taccuini)

Versione scenica, regia e interpretazione di Carlo Rivolta
Dalla traduzione italiana di Giovanni Reale
Assistente alla regia: Nuvola De Capua

Il processo: lo Stato contro Socrate.
L'accusa: corrompe i giovani, non crede nelle divinità della religione di Stato, vuole introdurre nuove divinità.
L'autodifesa di Socrate.
Il processo si conclude con la condanna a morte del filosofo.

L'Apologia introduce il pubblico nella dialettica socratica, una dialettica mai fine a se stessa e che, in una sequenza a volte drammatica, ma sovente ironica, viene indicata come strumento indispensabile per la ricerca della conoscenza e della definizione dei valori.

La conoscenza come ricerca, il suo essere «servizio di dio», è la protagonista principale del testo.

L'interpretazione scenica di Rivolta tende a ricostruire, nel rapporto tra Socrate e i suoi accusatori e i giudici ateniesi, un contrasto drammatico tra attore e pubblico, chiamando il pubblico stesso a diventare interlocutore e a rispondere alle domande e alle provocazioni del maestro, ora accusato, ora condannato, ora calunniato.

Si avvale inoltre di alcune citazioni musicali che ricostruiscono, nei limiti accessibili, antiche e perdute sonorità. Altre citazioni musicali sono di Eric Satie e di Keith Jarrett.

E', allo stesso tempo, il più significativo e il più semplice dei lavori teatrali di Rivolta.

Si adatta a essere rappresentato in tutte le situazioni. L'artista è in scena da solo, i suoi giudici e il popolo di Atene sono il pubblico stesso, in mezzo al quale, molto spesso, Rivolta trasporta l'azione scenica.

Prima rappresentazione nel 1985.