La manifestazione del 12 maggio
family day
Finalmente! Ora sappiamo, anche visivamente, che i cattolici in Italia sono una minoranza qualificata.
Se così non fosse ognuno che riempie piazza San Giovanni sarebbe la maggioranza del paese: la sinistra lo sarebbe da sempre, Berlusconi almeno una volta ecc.
Iconografia mediatica a parte, con la manifestazione organizzata in prima persona dalle strutture ecclesiali la chiesa cattolica italiana si è fortemente secolarizzata, è scesa in campo, si è fatta partito.
Sentendosi attaccata nei suoi valori fondanti la Chiesa cattolica si mobilita e si conta, si attrezza a vivere da minoranza nel paese, un paese che fino a ieri parlava anche a livello giuridico della religione cattolica come quella della maggioranza del popolo italiano.
Alla luce di quando sta avvenendo dovrebbe essere rivista tutta la legislazione di favore riguardo al finanziamento della chiesa cattolica, l'insegnamento della religione nella scuola pagato per i cattolici dallo Stato, la presenza di religiosi negli ospedali pagato dallo Stato, i particolari favori economici a riguardo di enti ecclesiastici e delle loro attività tutt'altro che di religione e di culto, il finanziamento di edifici di culto e oratori e delle loro pertinenze (canonica, campi di calcio, cinema parrocchiale, ecc.).
Le leggi di favore emanate dallo Stato e dalle regioni a favore di una minoranza di cittadini, di una specifica componente a carattere religioso, possono essere certo emanate in uno Stato classista non sono una sorpresa, ma non hanno una copertura oggettiva, naturale: sono frutto di maneggi e maggioranze politiche, sono finanziamenti di una parte politica, sottoposti al gioco di maggioranze e minoranze.
Si potrebbe finalmente dire che il re o meglio il papa è nudo (orrore!).
Rivendichiamo quindi il diritti di essere laici: se la Chiesa cattolica si fa parte politica ed entra nello scontro tra le diverse componenti sociali non può esservi meraviglia se si esprimono critiche, si fanno manifestazioni, se si esprime fastidio di fronte a eventi a carattere religioso. Inevitabilmente queste manifestazioni di opinione da parte di chi si oppone allo strapotere religioso sono destinati a crescere contribuendo a portare la società italiana nel circuito culturale e di costume dei Paesi europei.
Come comunisti anarchici non possiamo che essere soddisfatti di questa deriva secolarizzante della Chiesa cattolica, ma siamo preoccupati per la crescita di diversi fondamentalismi religiosi che oggi appaiono tra loro divisi, con ciò aiutando il permanere di spazi di libertà, ma che in futuro potrebbero unirsi nella comune difesa dell'intolleranza e nella difesa del "diritto naturale". La convergenza delle prese di posizione di gran parte delle tre grandi religioni del libro (cattolici, ebrei, islamici) contro l'omosessualità ne sono una significativa avvisaglia.
Si rischia così un fronte di credenti avverso a quello dei non credenti e dei portatori di valori laici.
Come comunisti anarchici dobbiamo perciò intensificare la nostra lotta contro tutte le confessioni religiose sostenendo la libertà di pensiero e di coscienza, che si traduce nella libertà individuale di credere e di non credere come un diritto della persona.
E nel costruire, nella vita e nei rapporti di relazione, condivisi una rete di solidarietà senza divisioni di religione, etnia, lingua, genere.
Consiglio dei Delegati
Federazione dei Comunisti Anarchici
Cremona, 20 maggio 2007