Leon Ferrari: la censura non passerà

 

L'artista argentino Leon Ferrari ha allestito presso il centro culturale Recoleta di Buenos Aires la sua mostra retrospettiva (50 anni di opere), incentrando la presentazione di queste opere sulla sua critica al "castigo". Il castigo del "diverso", l'inferno ed i dannati secondo la Chiesa cattolica sono l'oggetto della introduzione alle sue opere da lui scritta e che qui di seguito riportiamo tradotta a cura dell'FdCA. Questa mostra è stata oggetto di una denuncia da parte dell'associazione Cristo Rey, che ne ha chiesto e ottenuto la chiusura, decisa dalla magistratura dal 17 dicembre. Solo la campagna internazionale contro la censura, partita da giornali e associazioni argentine ne ha ottenuto la riapertura il 4 gennaio 2005. Chi volesse "visitare" la mostra ed visionare i documenti di questa battaglia per la libertà di espressione può farlo al sito

http://www.leonferrari.com.ar
ESPOSIZIONI: "Retrospettiva: Opere 1954-2004"


Sulle torture
di León Ferrari

Vorrei spiegare che le opere maggiormente messe in questione dalla Chiesa, esposte nel Centro Recoleta, sono solo una forma per esprimere un'opinione sulla tortura. 

1) Dal Vangelo fino al Catechismo ufficiale della Chiesa il cristianesimo annuncia che le anime dei morti in peccato mortale - e più oltre i loro corpi resuscitati ­ vengono torturati nell'inferno. Questa idea, il castigo nei confronti del diverso, ricorre nella nostra storia ed
ha originato vari stermini: di aborígeni, ebrei, streghe, eretici, vietnamiti, irakeni.

2) L'esistenza di questo luogo dove ci sarebbero milioni di anime che soffrono, è stata illustrata ed esaltata da grandi artisti dell'Occidente: Michelangelo, Giotto, Beato Angelico.

3) Para esprimere un'opinione sul significato di questi quadri esteticamente belli, vale a dire sui supplizi promessi, nel 1985 ho esposto nel Museo de Arte Moderna de São Paulo, Brasil, una gabbia con colombe che defecano sue una riproduzione del Giudizio Universale di Michelangelo. Una realizzazione analoga è esposta alla Recoleta e lo è stata in vari musei all'estero.

4) Dato che gli inferni dipinti dagli artisti del Cristianesimo non originano nessuna reazione di condanna per i supplizi ai nostri simili, ho pensato che un modo per farne risaltare la crudeltà, per fare arrivare lo spettatore a comprendere la realtà di questa caratteristica dell'Occidente, stava nel copiare questi inferni ma mettendo al posto degli esseri umani i santi e le vergini che li hanno creati e diffusi. 

5) L'idea produce una singolare reazione da parte della Chiesa: dopo aver diffuso ed appoggiato per secoli gli inferni dipinti nelle sue chiese, dove si mostrano supplizi su gente come noi, essa si offende e rifiuta gli inferni quando coloro che soffrono sono dei pezzi di plastica e di gesso. Spero che col tempo la Chiesa estenda il suo rifiuto ai tormenti dipinti da Bosch.

6) Devo chiarire che le figure vendute nelle Santeríe non sono, a mio avviso, quelle dei veri Gesù e Maria, e che rappresentano solo i personaggi descritti dai creatori del cristianesimo. Dallo stesso Vangelo si deduce che una persona con idee socialiste, preoccupato per i poveri e che ci consiglia di amare il nostro prossimo, come era Gesù, non può minacciare questo prossimo si tortura.

7) Durante duemila anni l'inferno se è mantenuto inalterato, ma non molto tempo fa il Papa l'ha modificato dicendo che lì non c'è fuoco, ma che l'assenza di Dio origina una sofferenza comparabile a quelle delle angustie terrene. La sofferenza fisica viene sostituita da quella spirituale.

8) Questo potere che ha il Papa di modificare le forme o i sistemi del castigo evangelico, mi porta a supporre che si potrebbe risolvere la contraddizione tra l'appoggiare i diritti umani sulla terra e di violarli nell'al di là, dichiarando che la Chiesa ha commesso un nuovo errore, che l'inferno non esiste e che nessuno è né sarà castigato.

9) Non stata mia intenzione molestare i credenti che non credono nelle terre dei diavoli. Le mie opere sono destinate alla Chiesa ed a quanti l'accompagnano nella minaccia del castigo ai supposti "peccatori".

10) Chiarisco che queste opinioni non sono nuove. Opinioni simili o uguali sulla Chiesa e la religione sono state fornite prima di me, fra gli altri da Bertrand Russell, Arnold J. Toynbee, Sigmund Freud, Noam Chomsky, Aldous Huxley, Saramago, Almodóvar.

11) Nella mostra ci sono, inoltre, disegni e quadri inoffensivi, opere che si riferiscono ad altri temi: l'antisemitismo, l'omosessualità, i vincoli restrittivi per le vittime dell'AIDS con la campagna contro i contracettivi, il c.d. Processo, le guerre contro Vietnam e Irak, la Conquista dell'America, le ossessioni sessuali dell'Occidente, etc.

12) La Chiesa ha lanciato una sconcertante campagna contro la mostra e non ha condannato la violenza scatenata da alcuni dei suoi fedeli, atteggiamento questo che li induce a ripetere. Nemmeno ha risposto agli argomenti ed alle spiegazioni da me date in vari programmi radiofonici. Spero che lo faccia ora.