Nessun oblio, nessun perdono, nessun revisionismo!

 

Lo chiamano il miracolo di San Gennaro: il sangue raggrumato torna liquido...

Così in questi giorni i corpi massacrati di migliaia di donne e uomini del passato torna prepotentemente a far sentire quel dolore e quell’orrore che lo scorrere del tempo non riesce a cancellare, non riesce a far dimenticare, non può far assolvere, non può pacificare.

E’ singolare che in questi giorni i grandi fatti del passato tengano banco sui media e che, pur distanti tra loro nel tempo, si presentino con lo stesso carico di sgomento e di annichilimento che ti prende di fronte allo scempio di donne e uomini fatto in nome del potere, del potere politico e militare, del potere divino e religioso, del potere... maschile.

E’ singolare che il sangue di migliaia di cileni massacrati 25 anni fa da quel Pinochet che tanto imbarazzo crea ai governi della globalizzazione si mescoli col sangue dei milioni di morti e feriti e mutilati e militi ignoti che il 4 novembre lo Stato italiano si accinge a immolare per l’80sima volta da quel 4 novembre del 1918, passato alla storia come la "vittoria"; ed è ancor più singolare che con questi due fatti di sangue si intrecci il convegno papale sulla santa inquisizione di 4 secoli fa.

Il sangue, il sacrificio, per salvare la madrepatria, il Cile, dal socialismo; il sangue, col nemico alle spalle - come dice Brecht - per salvare la madrepatria, l’Italia, dalla sconfitta; il sangue, la tortura, il rogo, per salvare la madrechiesa, la Chiesa, dai protestanti, dagli scienziati, dalle "streghe", dal libero pensiero. Il sangue necessario (sic!).

Sangue e madrepatria e morte; sangue e madrechiesa e morte; sangue e tribunali e morte; sangue e militarismo e morte: ancora oggi in diretta, ancora oggi dal passato che non passa, non può passare.

Nessun oblio per i morti del Cile e per Pinochet benedetto da Wojtyla, nessun perdono per la Chiesa, nessun revisionismo per le guerre e i massacri degli Stati, per i Torquemada e i Francisco Franco...

Pinochet dovrebbe ricevere la giustizia dal popolo che ha umiliato e violato, dal popolo cileno e dal popolo del mondo intero; Wojtyla dovrebbe dichiarare martiri della Chiesa e almeno beatificare tutte le vittime dell’Inquisizione e dovrebbe chiudere il Santo Uffizio che ancora esiste e funziona; un paese che abbia orrore del sangue e dei templi ad esso dedicati, dovrebbe trasformare i musei e i monumenti di guerra in luoghi di meditazione e di raccoglimento, di monito e di speranza, perché non accada più; dovrebbe sciogliere le associazioni combattentistiche; lasciare finalmente in pace il Milite Ignoto e farsi detrattore della guerra.

La lotta per la libertà, per il libero pensiero, per la solidarietà e l’uguaglianza, per la cittadinanza universale, per il diritto alla ribellione e alla resistenza contro il militarismo, il clericalismo, l’autoritarismo, viene da lontano, ma ogni volta, ciò che la nutre è... la memoria!

PINOCHET, INQUISIZIONE, 4 NOVEMBRE: niente oblio, niente revisione, alcun perdono!
 

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI
Sezione di Fano/Pesaro

2 novembre 1998