Pesaro: un articolo scomodo fa svegliare i mastini del clericalismo

Un articolo sulle "radici cristiane dell'Europa" ha fatto risvegliare, in provincia di Pesaro, l'aggressività dell'establishment clericale. Si è trattato di circa 1000 parole, che un'attivista libertaria aveva chiesto di pubblicare sul periodico pesarese di informazione locale "Lo specchio".

Questo periodico si basa sulla collaborazione di tutti coloro che vogliono scrivere di cultura, arte, politica, società, ed è distribuito in tutta la provincia. Certo, all'arrivo dell'articolo, il direttore, Alberto Angelucci, aveva chiamato l'autrice per chiedere che fosse almeno in parte ridotto: veniva contrattata la lunghezza del pezzo e si "cassava" la frase sugli interventi di Buttiglione al parlamento europeo.

Dopo la pubblicazione dell'articolo, senza che l'autrice ne venisse informata, lo stesso periodico accettava però la pubblicazione di un articolo di replica firmato da uno studioso di storia del clero, attivista di una lista civica di Fano nota per il suo appoggio al movimento per la vita. Lo stesso pezzo veniva pubblicato sul periodico "Il Nuovo amico".

Si trattava di un pezzo manipolatorio, ove l'autrice veniva citata in maniera scorretta e le frasi riportate ad hoc per svilirne l'interpretazione politica. Guarda caso...l'autrice chiedeva di poter pubblicare delle precisazioni, ma Lo Specchio si rifiutava di farlo!

Sono state le proteste di alcuni, e la pubblicazione dell'articolo e delle precisazioni dell'autrice su Italia Laica, a muovere in favore del diritto di replica. Il direttore del giornale, tenuto conto delle proteste e della scorrettezza dell'operazione, ha concesso di nuovo uno spazio di 300 parole affinché l'autrice potesse smentire la manipolazione effettuata sul suo testo.

La stampa locale, ormai infiorettata di pareri e veline tutti improntati al rispetto dell'omertà su questi temi, se ne gioverà sicuramente. 

Non sappiamo quali pressioni dovrà subire il malcapitato direttore per aver infine fatto rispettare il principio di libertà di parola su cui si dice fondato il suo periodico. Articolo, replica, e controreplica sono consultabili sul sito citato.


L'articolo dello scandalo:

Affrancature alla conquista dell'Europa
Ovvero: problemi e mezzi illeciti di una ri-evangelizzazione cristiana

 

Da un paio di anni l'insistenza del Vaticano affinché nella Carta costituzionale europea si riconoscano le "radici cristiane dell'Europa" si è fatta più pesante. Non bastano infatti alla "Santa Sede" le norme legislative europee circa i rapporti tra l'Unione e le varie religioni: ciò che si chiede è il primato, o privilegio, attraverso il riconoscimento politico dell'Europa come frutto dell'evangelizzazione cristiana.

In ciò disatteso dall'orientamento pluralista del Parlamento europeo, ...il Vaticano ha continuato ad esprimere pareri, anche discutibili dal punto di vista storico. I vescovi cattolici sono più volte intervenuti sostenendo la necessità di esprimere l'Europa come creazione "cristiana", e affermando che "la Chiesa dispone dell'unica misura valida per interpretare i momenti decisivi della vita umana", sostenendo quindi come sempre la supremazia della religione cattolica quale strumento etico e morale. Mentre martella sul Cristianesimo, la Chiesa ha però modo di esprimere la sua ambiguità in ambito politico ed etico proprio rispetto a punti cruciali che con la Costituzione europea hanno a che fare:

La laicità è considerata dal Vaticano il nemico numero Uno. Ma anche le altre confessioni religiose sono tenute sotto stretto controllo: è dello scorso anno la lettera enciclica "Ecclesia de Eucharistia", che ammonisce di non celebrare liturgie eucaristiche aperte ad altre confessioni religiose se non col consenso dei superiori. E, se pure (come ad esempio con l'accordo di Augusta del 1999 tra cattolici e luterani) il Vaticano cerca di risolvere controversie teologiche con le chiese "sorelle", è sempre in posizione di supremazia che vuole porsi, ed in un stato di continua allerta contro diverse interpretazioni, come nel caso delle donne-prete, del clero sposato, delle famiglie di fatto, della contraccezione, dell'apertura positiva alla sessualità, delle visioni sociali delle teologie più impegnate. Il laissez faire nella Chiesa è sempre accompagnato da precisi documenti proibizionisti e dalla emarginazione del clero troppo "lassista" o "laicista". 

Come entra dunque in Europa questo papato con le sue gerarchie cattoliche? Camminando sui chiodi, e con una visione imperialista ben diversa da quella del Concilio vaticano II e dello stesso Paolo VI, che perlomeno diceva che occorreva "fare emergere" lo spirito cristiano in Europa, e non darlo per scontato!

E i mezzi illeciti d'evangelizzazione? A Fano, in occasione della mostra filatelica sull'Europa organizzata dalle Poste Italiane, la Diocesi e lo stesso Comune di Fano hanno sponsorizzato la conferenza del prof. Marco Cangiotti (si badi bene, un solo relatore) intitolata, guarda un po', "Le radici cristiane dell'Europa".

Ci chiediamo come mai una S.p.a. come le Poste italiane accetti una presentazione così parziale del tema.

Forse ci risponderanno che non si intendeva urtare la suscettibilità di altri credenti, di non credenti, di europeisti laici, e dei "clienti" tutti delle Poste. Forse per la fila allo sportello il Vaticano aveva già preso il ticket.

Francesca Palazzi Arduini 
per l'Associazione culturale Alternativa Libertaria, via da Serravalle 16, Fano.


Fonti:

Alberto Melloni - L'Europa delle religioni, Il Mulino 6/2002.
Gianni Vattino - La nuova Costituzione europea: Europa laica e le nuove radici cristiane, 14 ottobre 2003.
Sinodo dei Vescovi - Seconda assemblea speciale per l'Europa. Lineamenta. 1998.
Congregazione per la dottrina della fede - Dichiarazione "Dominus Iesus", 2000.
Congregazione per la dottrina della fede - Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali. 2003.


Il sito de Lo specchio: http://www.lospecchiodellacitta.it

e di Italia Laica: http://www.italialaica.it