SENZA STATI NE' FRONTIERE, NESSUNO E' CLANDESTINO!
2 aprile: giornata contro il razzismo e per la chiusura dei CPT

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Forse non tutti hanno ancora capito quello che gli immigrati sono costretti a subire ogni giorno in Italia.

Nella democratica Italia, in questa democratica Unione Europea, gli immigrati vengono quotidianamente umiliati, annullati, mortificati. 

Negli ultimi anni governi di Centrosinistra (legge Turco-Napolitano) e governi di Centrodestra (legge Bossi-Fini) hanno varato una serie di norme con lo scopo di rendere la vita impossibile a ogni immigrato/a. 

Entrare in Italia in maniera "regolare" è semplicemente impossibile: viene chiesto a donne e uomini che vengono in Italia per cercare occupazione di dimostrare di avere già un lavoro. Se non lo puoi dimostrare, sei espulso/a. 

L'espulsione passa attraverso l'odiosa procedura dell'internamento nei Centri di Permanenza Temporanea.

Sessanta giorni di prigionia, dietro le sbarre, con poliziotti e carabinieri sempre pronti a intervenire come solo loro sanno fare nel caso in cui qualcuno dovesse alzare troppo la voce. 

Una carcerazione mirata all'esclusione degli individui diversi, poveri, immigrati, indesiderabili. 

Con le dovute proporzioni è lo stesso principio dei lager nazisti. 

L'immigrato fa molto comodo, anche se nessuno lo ammette: fa comodo agli italianissimi padroni che assumono in nero muratori, agricoltori, badanti e operai immigrati massacrandoli di lavoro e pagandoli una miseria. Ci sono pure quelli che sulla prigionia delle persone ci mangiano, e tanto: i Centri di Permanenza Temporanea vengono cogestiti da prefetture ed enti convenzionati muovendo un giro di quattrini (del contribuente) davvero notevole. Non bisogna dimenticare che molte associazioni cattoliche hanno messo le loro mani sul business della disperazione. 

Ogni giorno lo Stato sequestra le vite di migliaia di donne e uomini.

E' lo Stato che uccide chiudendo le frontiere, costringendo gli esseri umani alla clandestinità, deportando centinaia di persone con voli diretti Lampedusa-Libia.

L'Occidente scatena guerre in giro per il mondo, le industrie occidentali smerciano armi in giro per il mondo, gli stati occidentali finanziano guerre civili in giro per il mondo. Tutto questo viene fatto sulla pelle delle persone, ed è normale che la gente scappi, emigri, chieda una fetta del benessere di cui godono solo pochissimi privilegiati. 

 

Il Centro di Permanenza Temporanea di viale Colajanni a Ragusa è l'ultimo aperto in Sicilia. Da qui, nei mesi scorsi, sono fuggiti - con nostra immensa gioia - diversi immigrati. 

Da poco tempo, il CPT è riservato a sole donne e questo lo rende ancora più odioso. In esso si concentra ogni tipo di discriminazione: dello straniero, del diverso, del povero, della donna: un'insopportabile miscela di xenofobia, sessismo e potere patriarcale.

Manifestiamo a Ragusa per la libertà di movimento di tutte e di tutti, per la chiusura del CPT ragusano e di tutti i CPT presenti in Sicilia e altrove. Manifestiamo per una società di liberi/e ed uguali perché nessuno può e deve essere considerato "clandestino". 

Così come per gli italiani, anche per gli immigrati l'autorganizzazione è uno strumento fondamentale per conquistare quella liberazione sociale che oggi viene vergognosamente negata.

C'è tutto un mondo che chiede uguaglianza, libertà, pari dignità, diritti, servizi, rispetto, solidarietà, accoglienza. Solo unendo il fronte di lotta e di rivendicazione si può rovesciare tutto. 

Se tolgono libertà agli immigrati è perché si preparano a togliere libertà a tutti gli altri, e hanno già cominciato.

Per noi non ci sono stranieri. L'unico nemico è il potere che ci vorrebbe tutti schiavi, tutti sconfitti.

Non ci avranno, perché la nostra voglia di libertà va al di là di ogni frontiera.

NESSUNA FRONTIERA, NESSUNA GALERA, NESSUNA NAZIONE!
LIBERI TUTTI/E!

Federazione Anarchica Siciliana
Federazione dei Comunisti Anarchici - Sezione di Palermo
Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana - FAI

aprile 2005