Lager di Stato

Serraino-Vulpitta, 11 anni dopo

 

Sono passati undici anni da quel giorno in cui durante una rivolta alcuni migrati, reclusi nel centro di identificazione ed espulsione "Serraino-Vulpitta", per protesta appiccarono il fuoco ai materassi, i carcerieri non curanti del pericolo non aprirono le gabbie e si scatenò un incendio che portò alla morte di 6 persone.

Oggi la situazione non è cambiata per niente; cambiano i governi ma le politiche razziste continuano e si inaspriscono sempre di più, alimentando quella guerra fra poveri che tanto fa comodo a padroni e governanti. Cosi ecco che in contrada Milo, nella estrema periferia della città di Trapani, nasce una nuova struttura ancora più grande e più isolata, un nuovo CIE.

Continuano a morire e a essere recluse persone per la semplice colpa di essere "clandestini", un reato introdotto da leggi razziste come la Turco-Napolitano e la Bossi-Fini, che istituisce i CPT e ora i CIE, che altro non sono che moderni lager di Stato in cui rinchiudere tutti coloro che hanno la colpa di rincorrere la speranza di una vita migliore in un'altro paese, scappando da guerre e persecuzioni, da dittature religiose e politiche.

Lo Stato garantisce gli interessi della classe che ha sempre tutelato "i padroni", che precarizzano la vita e attaccano i diritti dei lavoratori, che continuano con ingordigia a ricavare profitto sulle spalle degli sfruttati, favorendo la schiavitù dei lavoratori migranti e vanificando le conquiste fatte dalla classe operaia.

Tutto questo lo abbiamo già visto in passato. La storia si ripete e niente cambia finché continuerà a esserci una società basata sulla divisione di classe tra sfruttati e sfruttatori, fra chi ha tutto e chi non ha niente. Così la guerra tra i poveri, dove la precarizzazione della vita mette i lavoratori gli uni contro gli altri, migranti contro migranti, tutti contro tutti. Questo non fa altro che favorire sempre e solo gli interessi dei padroni, così come le politiche sempre più autoritarie e fascistizzanti dello Stato, con leggi quali il "pacchetto sicurezza".

Per questo dobbiamo costruire controinformazione, dobbiamo lottare per la resistenza contro lo Stato e il capitale, contro la chiesa e il fascismo.

Dobbiamo cancellare le idee di nazione e patria perché non esistano più barriere che separano il mondo e lo dividono, barriere virtuali imposte da chi ha l'interesse che i popoli siano divisi per trarne profitto, con le guerre e la depauperazione del territorio e delle risorse.

Dobbiamo lottare contro tutte le differenze, religiose, etniche o sociali. Dobbiamo creare percorsi unitari di lotta contro tutti quelli che si oppongono alla costruzione di una società di uomini e donne libere e uguali, dobbiamo costruire una società in cui non esistono sfruttati e sfruttatori.

Anche per questo, come da anni, saremo in piazza il 28 dicembre a Trapani, davanti a quel lager di morte che loro chiamano CIE, aderendo alle iniziative del Coordinamento della Pace di Trapani, accanto a chi, dentro o fuori che sia, combatte in prima persona da sempre contro il razzismo.

Federazione dei Comunisti Anarchici

22 dicembre 2010