64° Consiglio dei Delegati della FdCA
Firenze, 28 gennaio 2007
Sede sezione FdCA - Via G.P.
Orsini 44
Documento finale
1. La faccia di un paese "normale"Dopo l'approvazione della finanziaria - ripreso il controllo sulle casse dello Stato nell'ambito delle compatibilità della UE e data la sensazione di una "inversione di tendenza" con l'operazione IRPEF e cuneo fiscale - il governo di centro-sinistra appare più stabilizzato e quindi maggiormente in grado di superare alcune contraddizioni interne in vista di alcune sfide che si appresta a lanciare su:
riforma delle pensioni e successo dell'operazione tfr nei fondi
riforma della contrattazione
flessibilità come cura per la precarietà
assimilazione e regolarizzazione della nuova forza-lavoro straniera dall'est e CPT "modello"
realizzazione delle opere "europee" (TAV, corridoi vari)
nuovo piano energetico nazionale (gas/rigassificatori, ecc.)
conferma della presenza militare italiana all'estero
piano di liberalizzazioni e privatizzazioni in settori strategici
piano di liberalizzazioni nei servizi commerciali quale risibile sostegno alla domanda.
L'opposizione parlamentare di centro-destra appare in fase di ridefinizione, visto lo smarcamento della UDC e la pericolosa nostalgia di movimento della Lega Nord, dopo l'avventura governativa conclusasi con un nulla di fatto. L'obiettivo del federalismo fiscale è per loro ancora a portata di mano.
La Confindustria, rimpinzata dalla Finanziaria, si appresta a condividere col governo la sfida sulla riforma della contrattazione (prevalenza del contratto decentrato e svuotamento del CCNL) e quindi a ritornare alla carica sul controllo di orari, tempi e ritmi di lavoro e di vita come condizione per trattare sul salario.
L'ingresso nel governo Prodi di gran parte delle forze politiche e del ceto politico-sindacale, prima attivi nella passata opposizione a Berlusconi, ha provocato lo svuotamento dei movimenti ed una sorta di rarefazione dell'opposizione sociale, che mantiene -per ora- solo sporadiche oasi di spezzoni organizzati sul piano sindacale e sul piano sociale, quali la FIOM, la Rete 28 Aprile nella CGIL, alcune punte del sindacalismo di base, tentativi di riorganizzare una risposta su questioni come quella ambientale/energetica, della laicità, degli immigrati, della precarietà, del neofascismo.
2. La tattica della FdCA nel 2007
Alla luce di questa situazione, il difficile compito dei comunisti anarchici sta
nel porsi come punto di riferimento organizzativo e politico, per i tanti militanti di base rimasti isolati e disorientati dopo il prosciugamento dei movimenti e l'arruolamento nelle logiche pur sempre liberiste del governo Prodi di quel ceto politico-sindacale che solo pochi mesi fa faceva opposizione al liberismo del centro-destra;
nel promuovere sul territorio iniziative politiche sia come FdCA che in forma di associazionismo di base, coordinamenti, reti e poli multipli di forze politiche, sindacali e sociali in ambiti quali il sindacalismo, la laicità, la questione ambientale/energetica; l'immigrazione, l'antimilitarismo, l'antifascismo.
3. Sindacalismo
Sostegno alla adesione/costruzione dei Comitati per la pensione pubblica e nella battaglia contro i fondi pensione e la riforma delle pensioni, agendo sul duplice piano della controinformazione tecnica nei luoghi di lavoro e della ricerca di un percorso di riconquista della previdenza pubblica;
Sostegno ugualmente ai comitati e alle iniziative contro la precarietà;
Sostenere l'attuale percorso della FIOM e della Rete 28 Aprile;
Sostenere i tentativi unitari del sindacalismo di base (come la recente nascita dello SdL) e le forme di dialogo a livello categoriale ed intercategoriale di base
4. Laicità
In questa fase occorre sostenere le iniziative dei movimenti, dei comitati, dei singoli nel più recente scontro che si è aperto contro l'intrusione clericale sul piano della libertà di scelta di vita delle persone e del godimento di diritti individuali legati alla convivenza ed al testamento biologico.
5. Ambiente/energia
Denuncia e controinformazione sui processi di liberalizzazione in atto in settori strategici del paese (trasporti, energia, risorse pubbliche, ecc.) con grave ricaduta sul territorio.
Sostegno ai movimenti e ai comitati di lotta sul territorio nelle rivendicazioni del diritto all'informazione e alla partecipazione diretta nelle scelte strategiche (energia, grandi opere, megaimpianti) in un'ottica non solo di federabilità delle lotte ma di elaborazione di strategie alternative credibili e condivise a questo attuale modello di gestione del territorio, portato avanti spesso con logiche clientelari e nell'ottica dell'esternalizzazione dei costi ambientali e nella privatizzazione dei profitti.
6. Immigrazione
Azione di demistificazione e denuncia della strategia per la "buona immigrazione" tramite il ricorso ad agenzie e sponsor da un lato e del mantenimento/riconversione dei CPT quali luoghi modello di reclusione "civile" dall'altro
Sostegno alla nascita sul territorio di strutture miste migranti/italiani per la costruzione di luoghi di scambio e di elaborazione di una comune progettualità sociale sul piano dei diritti e delle libertà.
7. Antimilitarismo
Sostenere le lotte e le mobilitazioni dei comitati e dei movimenti contro la militarizzazione del territorio e per la chiusura delle basi militari in Italia.
Sostenere le campagne e le mobilitazioni per il ritiro delle missioni militari italiane all'estero e per la smilitarizzazione di tutti i territori vittime delle guerre.
8. Antifascismo
Di fronte al riorganizzarsi ed al diffondersi di forze politiche neonaziste e neofasciste in varie zone del paese, la FdCA promuove ed aderisce a reti e coordinamenti antifascisti di massa
per riorganizzare un tessuto antifascista popolare sul territorio, sia sul piano culturale quanto su quello politico;
per denunciare il "cedimento" e la compiacenza delle istituzioni centrali e decentrate dello Stato verso le nuove forme di neonazismo e neofascismo.
8. Prassi e politica libertaria
Nella adesione e partecipazione alle lotte e alle mobilitazioni, ai movimenti e alle strutture che le organizzano, la FdCA ed i suoi militanti promuovono
una prassi libertaria tesa alla realizzazione di un processo decisionale orizzontale, autonomo e radicato alla base degli organismi che nascono sul territorio;
una politica libertaria tesa alla diffusione ed al perseguimento di obiettivi alternativi alle politiche neoliberiste ed autoritarie di impoverimento degli spazi e dei luoghi di vita, di lavoro e di cultura, nonché di sviluppo di forme di ri-organizzazione ed auto-organizzazione dei bisogni per la ricerca della maggiore libertà possibile, della maggiore uguaglianza possibile.
Il Consiglio dei Delegati della FdCA
Firenze, 28 gennaio 2007