STRATEGIA DI
FONDO
LE STRUTTURE COLLATERALI
L'esigenza di sistematizzare questi tipi di strutture nasce direttamente dalle esperienze maturate in anni di lavoro politico. Si tratta di esperienze che si ripresentano nella quotidianità dell'intervento politico e che quindi vanno sistematizzate nel quadro di riferimento teorico del Dualismo Organizzativo.
Diamo per scontato che
- il dualismo organizzativo è il riferimento teorico-strategico fondamentale al quale i comunisti-anarchici e la classe devono fare riferimento per lo sviluppo dell'emancipazione di classe. Non si vuole perciò istituzionalizzare una "terza struttura" e inventare così il trialismo organizzativo; ma si vuole ricondurre ai riferimenti principali del dualismo organizzativo tutte quelle strutture ed organismi di base che il proletariato ha espresso nei diversi momenti, non esplicitamente riconducibili alle organizzazioni di massa o all'organizzazione di specifico (ruolo storico della Società di Mutuo Soccorso; delle librerie popolari, dell'associazionismo di sinistra, ecc., per arrivare alle radio, cooperative culturali, gruppi ecologisti, collettivi libertari, ecc.).
- Le strutture che andremo definendo vanno viste
necessariamente in funzione degli interessi di sviluppo dell'organizzazione
di specifico da una parte e dell'organizzazione di massa dall'altra. In
altri termini, l'attività di queste strutture dovrà essere finalizzata al
tornaconto politico, sia per lo sviluppo dell'organizzazione di specifico da
una parte, che alla crescita politica unitaria ed autogestionaria della
classe dall'altra. Si vuole negare perciò la tendenza a creare strutture
"intermedie" di tipo avanguardistico-movimentista che di fatto poi
si esprimono e si sostituiscono al movimento di classe mantenendo
caratteristiche di specifico.
- A livello di sezione, tali strumenti dovranno essere finalizzati direttamente alla crescita della sezione ed allo sviluppo dell'intervento politico e perciò alla crescita dell'organizzazione di massa a seconda delle strutture alle quali facciamo riferimento. E' chiaro che queste strutture non sostituiscono quelle definite dell'organizzazione di specifico e dell'organizzazione di massa, ma i militanti di sezione dovranno scegliere gli strumenti adatti rispetto alla situazione per sviluppare il massimo della strategia e del dualismo organizzativo.
- Anche in queste strutture si applicano i principi del dualismo organizzativo.
- Sono funzionali ed organiche all'intervento politico, che rimane prioritario.
Assodato quanto sopra definito, si stabilisce che:
- Per organismi collaterali del dualismo organizzativo si intendono quelle strutture, quegli organismi, quegli strumenti che non sono dell'organizzazione di specifico o dell'organizzazione di massa, gestiti cioè
in toto -e solo- dai protagonisti delle due organizzazioni: i militanti della organizzazione politica comunista-anarchica da una parte o i lavoratori organizzati nell'organizzazione di massa dall'altra. Sono quelle strutture, organismi, ecc. che non fanno parte dell'organizzazione di specifico o della organizzazione di massa, ma sono riconducibili ad esse e tendono verso esse, direttamente od indirettamente, esplicitamente o non.
- Dopo questo primo tentativo di definizione generale, passiamo a delle definizioni ulteriori, perché si precisino ulteriormente. Queste strutture-organismi possono avere la caratteristica di essere
temporanee, quando si tratta per es. di collettivi di studio che l'organizzazione di specifico organizza -allargati ad altre persone su problemi particolari e parziali come l'ambiente di lavoro, le elezioni, il terrorismo, ecc.; od organismo tendenzialmente di massa come un collettivo antinucleare o antimilitarista od un comitato di agitazione per la scarcerazione di compagni, ecc. Oppure di essere
continuative, quando si tratta per es. di commissioni aperte dell'organizzazione di specifico, come quella sindacale o circoli libertari e librerie che tendono esplicitamente o non all'organizzazione di specifico garantendo continuità. Per quelle invece che tendono all'organizzazione di massa, può essere per es. il caso di cooperative di cultura proletaria, una radio popolare, una libreria di quartiere, un centro di documentazione sindacale, ecc.
Per specificare ulteriormente la definizione, facciamo ulteriori distinzioni utili a capirci. Dopo le prime definizioni generali, possiamo distinguere: tra gli organismi/strutture che tendono verso l'organizzazione di specifico:
- quelle esplicite direttamente riconducibili all'organizzazione politica comunista-anarchica (commissioni aperte, giornali aperti) nelle quali la presenza maggioritaria dei militanti dell'organizzazione politica comunista-anarchica ne garantisce la "direzione". Non possono esistere strutture esplicite con i compagni in minoranza, poiché non se ne garantirebbe la gestione;
- quelle implicite, formalmente non direttamente riconducibili all'organizzazione politica comunista-anarchica, circoli libertari, giornali libertari generici, tutti quegli organismi che raccolgono compagni su base ideologica, libertaria, comunista-anarchica, autogestionaria, ecc. Anche questo tipo di strutture possono avere una gestione maggioritaria o minoritaria dei compagni dell'organizzazione politica comunista-anarchica. Si tratterà di vedere il come e perché i compagni ci stanno dentro.
E' chiaro che tutte le strutture fin qui definite, essendo tendenzialmente di "specifico", non sono strumenti per l'intervento politico diretto (i collettivi libertari non fanno agitazione sindacale nelle fabbriche -in quanto tali), ma servono per sviluppare il dibattito nell'ambito specifico -vedi il dualismo organizzativo.
Parallelamente, possiamo distinguere fra gli organismi che sono funzionali e tendono verso l'organizzazione di massa e le realtà di massa:
- quelle pre-esistenti espressioni di esigenze di massa come i collettivi su temi specifici, i comitati di quartiere, ecc., nei quali i compagni lavorano con diversi rapporti di forza;
- quelle messe in piedi dai compagni per specifiche esigenze di intervento politico (cooperative, associazioni di lavoratori, ecc.) con determinate caratteristiche di partenza, pur non essendo di specifico, ma funzionali all'unitarietà di classe.
Questo tipo di casistica e sistemazione ci permette di poter verificare ogni nostro intervento attraverso la socializzazione delle esperienze dei compagni.
(documento assunto al 1° Congresso della F.d.C.A. del 1985)