7° Attivo Nazionale sull'intervento sindacale
Fano, 9 dicembre 2012
Relazione su: la situazione nelle Poste
Un saluto a tutte e a tutti i compagni. Non potendo essere fisicamente presente, ho scritto queste poche righe che gentilmente il compagno leggerà al mio posto per esporre brevemente la mia attività sindacale all'interno di Poste Italiane con il sindacato autonomo FAILP-CISAL.
Il mio ruolo all'interno di questo sindacato è di segretario provinciale aggiunto. Inoltre da quasi 2 anni ricopro l'incarico di RSU ed RLS, subentrando ad un collega ormai in pensione, incarico che mi è stato riconfermato per un altro mandato appena un mese fa.
In questi anni non ho ben capito in che area politica si colloca la FAILP, l'unica cosa certa è che ha una forte connotazione cattolica.
La FAILP, nonostante sia presente a Cremona da soli 10 anni circa, rappresenta il secondo sindacato, dopo la CISL, per numero di iscritti all'interno del comparto postale.
La mia breve analisi sulla situazione sindacale in Poste Italiane sarà limitata esclusivamente alla provincia di Cremona, basandomi su esperienze dirette e confronti con i lavoratori, mentre a livello nazionale accennerò qualcosa senza approfondire troppo per la vastità dell'argomento.
Partendo dal territorio cremonese, dove lavorano poco più di 600 lavoratori tra portalettere e impiegati, la caratteristica predominante è la mancanza quasi totale di spirito di appartenenza e solidarietà di classe, non solo tra i due livelli lavorativi, ma anche all'interno degli stessi.
Il comportamento individualista predomina, ognuno pensa al proprio "orticello", condizione ideale per l'azienda che porta avanti i propri interessi scontrandosi solo con piccole minoranze consapevolmente "resistenti".
In questo contesto i sindacati vengono percepiti prevalentemente alla stregua di padronati per l'erogazione di servizi (dichiarazione dei redditi, ISEE, ecc.), oppure come strumenti per ottenere "agevolazioni" personali.
Questa percezione, secondo me, trae origine dal passato statale dell'azienda postale, argomento che tralascio per non dilungarmi troppo.
Una simile condizione non dispiace comunque alla maggior parte delle organizzazioni sindacali, che con questo sistema clientelare, riescono a garantirsi un accettabile numero di tessere con il minimo sforzo.
Anche le RSU purtroppo non riescono ad avere molta agibilità a causa della predominante presenza di rappresentanti CISL (5 su 11) che spesso sono determinanti nelle decisioni soprattutto quando le altre RSU, di organizzazioni diverse, non riescono a mettersi d'accordo.
Spero di riuscire a fare meglio nel corso di questo nuovo mandato come rappresentante sindacale unitario, relazionandomi maggiormente con gli altri RSU e coinvolgendo il maggior numero possibile di lavoratori nelle scelte che porterò avanti, cercando di far capire che l'azione diretta e la partecipazione collettiva sono strumenti che possono realmente cambiare le cose.
Spero di aver dato anch'io il mio piccolo contributo a questo incontro e in attesa di una prossima iniziativa, per approfondire maggiormente l'argomento magari riuscendo a partecipare di persona, vi abbraccio tutti/e.