Attivo Nazionale sull'intervento nel territorio
Pesaro, 27 febbraio 2005
ruolo e caratteristiche dell'intervento dei comunisti anarchici nel territorio:
dualismo organizzativo, tattica generale e tattica locale
1. Sono state riprese le premesse di Strategia di Fondo dell'intervento dei comunisti anarchici (strutture collaterali), le indicazioni di Tattica Generale contenute negli Atti del VI Congresso e la mozione per lo sviluppo dell'organizzazione approvata dal medesimo Congresso, e indicati nell'anticapitalismo e nella prassi libertaria (orizzontalità, antiautoritarismo, autorganizzazione) le discriminanti per una corretta analisi dei movimenti e delle realtà che operano nel territorio.
2. Sono stati evidenziati alcuni elementi oggettivi che costringono i comunisti anarchici ed intensificare e qualificare, nonché a ripensare, il loro ruolo nel territorio:
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progressiva riduzione e scomparsa nel territorio di organismi proletari di massa, autogestiti ed auto-organizzati (comitati di quartiere; comitati per la vertenzialità specifica, ecc.) a favore della comparsa di strutture settoriali o tematiche con caratteristiche politiche specifiche cui però manca spesso una consapevolezza ideologica complessiva
- riduzione degli spazi di agibilità sociale nel territorio a causa delle politiche di valorizzazione finanziaria degli spazi pubblici sul territorio comunale;
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occupazione fisica e simbolica del territorio da parte del capitalismo con drenaggio di risorse tale da costringere l'eventuale auto-organizzazione sul territorio a comportarsi come vere e proprie lobbies alla ricerca di finanziamenti e di accrediti verso le istituzioni;
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strumentalizzazione dell'eventuale auto-organizzazione da parte di soggetti politici istituzionali interessati ad un guadagno in termini di egemonia politica o vantaggi elettorali in una chiave riduttiva antiberlusconiana soprattutto negli ultimi anni.
3. Sono stati analizzati alcuni ambiti di intervento in cui i militanti portano il loro contributo all'emergere e al rafforzarsi dell'auto-organizzazione, della radicalità e delle potenzialità presenti nel territorio
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i Gruppi di Acquisto Solidale ed associazioni con medesime finalità promosse da sindacati che si rivolgono a reti di produttori legati al territorio, quali strutture collaterali all'Organizzazione di Massa, per la qualità libertaria delle relazioni interne e per l'assenza dei tratti tipici del mercato capitalista nel settore dei consumi, perché sviluppino meccanismi di sperimentazione il più possibile allargati, mantengano le caratteristiche non istituzionali che ancora in buona misura li caratterizzano, anche recuperando la memoria di forme analoghe da sempre presenti, sia pure a tratti, nel movimento di classe;
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le reti e i comitati di lotta antirazzisti che svolgono attività di denuncia, controinformazione e solidarietà nei confronti dei migranti in quanto lavoratori portatori di diritti sociali, civili e sindacali; evitando che ricadano nella retorica assistenzialista e clientelare
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i comitati di base e di massa che sviluppino vertenzialità nel territorio su bisogni/diritti quali la casa, la salute, l'istruzione, l'ambiente in chiave allargata e non esclusivamente localistica, e/o che riportano nel territorio lotte di carattere nazionale (scuola; università, precarietà….);
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le lotte sindacali ed i loro organismi di base, quando escono dall'ambito del luogo di produzione/lavoro ed interagiscono fortemente col territorio (lotte dei lavoratori Fiat; dei trasporti;….); i coordinamenti intercategoriali di lavoratori sul territorio;
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le strutture di carattere associativo culturale composte da un tessuto militante fatto di sinistra di base diffusa, sensibile ad instaurare rapporti di carattere libertario ed a muoversi nell'ottica di una critica anticapitalista.
Per quel che riguarda il ruolo della FdCA come tale nel territorio:
a) appoggio e sostegno pubblico tramite opportuna elaborazione politica e propaganda alle lotte delle strutture ed alle strutture stesse in cui sono impegnati i nostri militanti o che sono interessanti nel territorio dal punto di vista dei comunisti anarchici;
b) favorire e garantire, per quanto le nostre forze lo consentono, le necessarie e corrette prassi libertarie in tutte le realtà di intervento in cui siamo impegnati;
c) favorire la nascita di strutture collaterali permanenti o temporanee in base alla tattica locale, e lo sviluppo di strutture anche intermedie tematiche, a patto che stimolino la più ampia partecipazione attiva e consapevole alle lotte e rivendichino diritti, salario, libertà e uguaglianza per tutti e tutte;
d) avere visibilità, riconoscibilità ed indipendenza nelle lotte e nelle strutture nel territorio, privilegiando i comitati ed i coordinamenti paritetici, reti e poli multipli e pluralisti;
e) costruire e consolidare forme di coordinamento e elaborazione comune che rendano sempre più incisivo il contributo portato dalla Federazione e da tutti i/le suoi/sue militanti allo sviluppo della coscienza di classe e di lotta anticapitalista.
Le compagne ed i compagni FdCA presenti all'Attivo