L'Organizzazione Anarchica

 

Il termine organizzazione può assumere nel linguaggio corrente tre significati distinti:

La necessità di organizzazione nella vita sociale - o il fatto che organizzazione e società siano sinonimi - è una cosa talmente evidente che non si riesce quasi a credere che alcuni possano metterla in discussione.

Se per me l'organizzazione in genere come principio e condizione della vita sociale non si mette in discussione, l'Organizzazione del Movimento sociale nella sua resistenza allo Stato e al Capitalismo e l'Organizzazione della "resistenza" anarchica sono oggi le ultime risorse anche se gli antiorganizzatori restano ancora numerosi.

Un richiamo

Il movimento anarchico si è radicato all'origine come reazione al principio di autorità che dominava nella società civile, in tutti i partiti e in tutte le organizzazioni operaie e contro le rispettive tendenze accentratrici.

Per questo molti anarchici influenzati dalla lotta contro l'Autorità confondono la necessaria lotta contro l'organizzazione sociale autoritaria con il concetto stesso di Organizzazione. Un errore interpretativo che li ha portati a sostenere delle cose inverosimili: la cooperazione, l'intesa, l'associazione diventavano secondo loro l'antitesi dell'Anarchismo.

Il pensare che ciascuno possa fare quello che gli viene in mente contando sul fatto che spontaneamente ogni azione finirà per armonizzarsi alle altre ha prodotto enormi guasti: queste idiozie sono stati citate, propagandate e stampate e sono state prese dal pubblico come altrettante "verità" anarchiche. Al punto che l'anarchia ha potuto essere concepita come il modo con cui ogni uomo avrebbe potuto essere autosufficiente e procurarsi tutto quello che gli sarebbe servito senza necessità di scambi o di lavoro associativo. Errori che permettono ancora ai nostri avversari (i sostenitori dello Stato) di mistificare la nostra ideologia, le nostre proposte.

Organizzarsi, una necessità

Se l'idea anarchica ha come primo fondamento la libertà individuale quelli che pretendono che questa sia infinita e assoluta sono dei sognatori visto che l'infinito e l'assoluto rinviano a dei concetti astratti, a delle configurazioni mentali slegate dalla realtà tangibile.

Bakunin sulla libertà dell'uomo stigmatizzava l'assurdità di credere che l'uomo fosse stato libero prima di essere in società o quello di credere che ciascuno abbia dovuto rinunciare a una parte della sua libertà per formare un contratto sociale con gli altri, cosa che condurrebbe in maniera meccanicistica alla dominazione. Secondo questo assioma solo l'autonomia dell'individuo dalla società permetterebbe l'apparizione della libertà. Ricordiamoci che sono il costituirsi dell'uomo in società che hanno permesso alla libertà di assumere un valore positivo...

La libertà dell'Uomo (la sua autonomia) è nata da processi di ribellione contro l'autorità e dalla autocostruzione del sociale. Si estende all'infinito con quella dei propri simili esigendo degli obblighi sociali, elementi di base della norma sociale. Non esiste società senza norme e senza linguaggio.

Oggi norme e regole sono sentite come imposizioni perché viviamo in una società gerarchica in cui noi non abbiamo deciso niente né partecipato.

Eppure l'anarchia non è assenza di norme, vale a dire caos, ma l'istituzionalizzazione della società futura: messa in moto di istituzioni anarchiche nelle quali gli individui potranno vivere, creare l'uguaglianza, la giustizia e così la propria libertà; un tipo di organizzazione in completa coerenza con i tentativi di realizzazione rivoluzionaria.

Un metodo e un fine

E' un errore dire che l'Organizzazione è solo un metodo e mai un fine.

Il principio dell'organizzazione non è solo proposto perché oggi noi ci organizziamo per meglio preparare la rivoluzione ma anche perché il principio stesso di organizzazione è una delle principali referenze per la dottrina anarchica.

Quando nella società borghese la volontà individuale è assorbita e spesso annullata dai meccanismi sociali autoritari che pretendono di regolare la vita degli individui dalla nascita alla morte, l'organizzazione è monopolizzata dallo Stato e dal capitalismo.

Là, il primo scopo dell'organizzazione è quello della lotta contro l'oppressione e lo sfruttamento. Una Organizzazione che cerchiamo di far progredire sempre più per far coincidere libertà, autonomia, uguaglianza, giustizia e funzionamento collettivo. Una organizzazione che nelle lotte prefigura l'organizzazione della società libera del futuro.

Quelli che, malgrado ciò, si proclamano nemici dell'organizzazione di solito lo sono perché non riescono a uscire dalla dicotomia "comandare o essere comandati". Non vedono in teoria nessuna altra garanzia per la libertà individuale che l'isolamento, la mancanza di ogni patto e di ogni legame anche liberamente accettato.

Autorità o Organizzazione

Non solo l'autorità non è necessaria all'organizzazione sociale. Invece di essere utile, ne rallenta l'evoluzione e non serve se non alla classe dominante.

Finché c'è una collettività, un'armonia di interessi, quando le persone non hanno né i mezzi né la voglia di sfruttarsi reciprocamente non c'è traccia di autorità. È nel momento in cui cominciano le lotte intestine che la collettività di divide in dominanti e dominati che appare l'Autorità, che è naturalmente dalla parte dei più forti e serve a confermare, perpetuare e favorire la loro egemonia.

Come anarchici pensiamo che esistano Organizzazioni senza Autorità e che siano portatori della collettività senza autorità.

Allora, quale organizzazione?

Per noi l'Organizzazione significa l'insieme degli individui che hanno uno scopo comune e si sforzano di raggiungerlo. È naturale che uniscano le loro forze, che si dividano il lavoro e prendano tutte le misure necessarie per riuscire.

Restare isolati, agendo o volendo agire ciascuno per proprio conto senza unire le già deboli forze disperse è condannarsi all'impotenza, sprecare l'energia in piccoli atti senza efficacia.

Per Organizzazione anarchica noi intendiamo l'insieme di quelli che vogliono collaborare per arrivare a una società comunista libertaria e che condividono la necessità di fissare uno scopo e un cammino da percorrere.

Alcuni ci obiettano: "noi non siamo un'organizzazione, non abbiamo un programma". Vogliono dire che le idee sono suscettibili di cambiamenti e che non sono pronti ad accettare una "linea di condotta" che potrebbe essere buona oggi ma che sarebbe certamente superata domani.

A questi rispondiamo che se l'anarchismo non vuole essere scienza, sia un insieme di proposte, di progetti, che i militanti decidono di volere mettere in pratica (realizzare) e che per questo hanno bisogno di essere formulate in analisi e proposizioni" chiare e determinate.

L'altra obiezione è che l'organizzazione crea dei capi.

Noi rispondiamo che se questo è vero significa che gli individui che compongono l'organizzazione sono ancora troppo poco anarchici e che prima di pensare a stabilire l'anarchia nel mondo devono diventare capaci di vivere essi stessi da a anarchici.

Il rimedio non è perciò la non-organizzazione, ma piuttosto la presa di coscienza dell'inutilità dei "capi". In una organizzazione anarchica tutti i membri devono preoccuparsi di pensare, di voler capire, di farsi spiegare quello che non sanno, di esercitare su tutto e su tutti il loro senso critico.

C'è in effetti, nel momento in cui una collettività ha un bisogno e i membri che la compongono non sanno organizzarsi spontaneamente per soddisfarlo che sorge qualcuno, un'Autorità, che risolve il problema servendosi della forza di tutti ma dirigendola secondo la sua volontà.

Organizzazione e lotte

Nelle lotte c'è una battaglia delle idee che fa luce sulla direzione che esse devono intraprendere. Non organizzati noi non abbiamo il peso necessario rispetto ai partiti che sono invece organizzati. L'organizzazione è necessaria per mettere in rete, rompere con il localismo e rafforzare l'impatto delle pratiche libertarie.

Non basta proclamare fino a sgolarci la necessità della Rivoluzione, bisogna convincere e raggruppare le persone intorno a una prospettiva di cambiamento. Ecco a cosa serve l'organizzazione:

Oggi è vitale cercare di agire sulla congiuntura e aprire delle prospettive radicali di lotta.

L'organizzazione deve servire a sviluppare una prospettiva sociale libertaria globale, ancorata al quotidiano e capace di federarsi su tutti i fronti. Deve anche favorire i movimenti sociali combattivi e l'emergere di una prospettiva rivoluzionaria.

L'Organizzazione come la concepiamo non è una avanguardia di rivoluzionari professionisti chiamati a dirigere le lotte e le masse. È piuttosto una minoranza agente di militanti comunisti anarchici, di compagne e compagni sulla stessa lunghezza d'onda che coordinano le proprie attività politiche. Non è un club privato o un gruppo di affinità ma una organizzazione pubblica di cui si può divenire membri se si condividono i principi, le analisi, i documenti e le posizioni che sono alla sua base. In breve, quello che cerchiamo di fare nella CGA...

Edi Nobras

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali


Articolo pubblicato nel N°.70 (marzo-aprile 2008) di "Infos & analyses", bimestrale della Coordination des Groupes Anarchistes. Originale in francese.