La libertà non si contratta
Martedì 19 gennaio il Laboratorio Zeta è stato sgomberato. La polizia ha caricato violentemente i manifestanti accorsi in difesa dello spazio sociale ferendone diversi e fermandone tre (fra cui un nostro compagno) che sono stati detenuti per tutta la notte in questura e processati per direttissima l'indomani.
Quello che è successo non ci sorprende perché si inquadra perfettamente nel contesto di una città allo sbando, mortificata da una classe dirigente impresentabile che soffia sul fuoco delle emergenze sociali.
Il clima è cambiato, anche a Palermo, e non certo da ora. Lo abbiamo denunciato in tempi non sospetti e torniamo a ribadirlo. L'introduzione del pacchetto-sicurezza ha di fatto completato la svolta autoritaria del paese con un progressivo restringimento della libertà e la crescente repressione di ogni forma di dissenso.
Nel caso di Palermo, l'autoritarismo si accompagna alla violenza mafiosa dei noti poteri forti che tengono in pugno questa città, che lasciano morire di proposito, per coltivare clientele, profitti e potere.
D'altronde stiamo parlando di una città in cui chi non ha una casa è costretto a vivere nei container di via Messina Montagne, oppure si trova a combattere infami guerre tra poveri per accaparrarsi un alloggio popolare allo Zen. Stiamo parlando di una città con un tasso di disoccupazione spaventoso, divorata dalla crisi, sommersa dall'immondizia, governata dalla mafia, incattivita fino all'osso.
Lo sgombero dello ZetaLab è costato caro soprattutto alla comunità di profughi sudanesi che vivevano lì da molto tempo. In questi tempi terribili in cui gli immigrati sono nel mirino, questo sgombero è un altro tassello che si inserisce nel grande mosaico della repressione a sfondo razziale.
Nell'esprimere la nostra solidarietà agli sgomberati del Laboratorio Zeta e alle vittime della repressione poliziesca, ribadiamo il nostro impegno nelle lotte per una città libera, solidale e antirazzista nella consapevolezza che non ci sono e non possono esserci margini di mediazione tra coerenza e consenso, tra radicalità e rappresentanza, tra libertà e potere.
Coordinamento Anarchico Palermitano
gennaio 2010
Resoconto
Sabato 23 gennaio, il Coordinamento Anarchico Palermitano, ha partecipato al corteo cittadino contro lo sgombero del Laboratorio Zeta. Presenti circa 20 militanti fra cui militanti della Sezione "Delo Truda" FdCA di Palermo. E' stato distribuito il comunicato del Coordinamento (vedi testo sopra).
Il corteo di circa 2.500 persone ha attraversato la città al grido "Il Lab Zeta non si tocca", lo spezzone anarchico si è dimostrato il più visibile, sia per gli slogan ("Polizia fascista non ci fai paura - la nostra lotta sarà sempre più dura", "La libertà non si contratta si conquista con la lotta", "Governo questura prefettura solo dittatura", ecc.), ma anche per la compattezza e i contenuto della presenza, solito atteggiamento della digos che non ci ha mollato un attimo, importante la presenza del compagno pestato e fermato, attorno a cui tutti abbiamo alzato un cordone militante ben visibile a mo di risposta, "gli anarchici non si fanno intimidire e sono sempre presenti".
Ci siamo fermati un centinaio di metri prima della Prefettura, mettendoci sul marciapiede dietro lo striscione, messo in modo da essere visibile al corteo che sfilava e al grido "LA LIBERTA' NON SI CONTRATTA, SI CONQUISTA CON LA LOTTA", abbiamo salutato il corteo che continuava la sua inutile marcia verso la prefettura. Non hanno trovato nessuno solo sbirri.
Questo ultimo atto in cui chiaramente dimostravamo la nostra posizione nei confronti della parte che eccessivamente media con le istituzioni ci ha di fatto caratterizzato moltissimo, e contrariamente a quanto pensavamo è stato ampiamente apprezzato dal corteo.
Ieri, avvisato direttamente, della rioccupazione del Lab Zeta, insieme a alcuni compagni del Coordinamento, abbiamo portato la nostra solidarietà agli occupanti.
A questo link, video del corteo:
http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=7784Saluti Comunisti Anarchici
M.
x la Sez. "Delo Truda" - FdCA Palermo