Ottobre: scioperare per reagire alla sopraffazione
Dalle mobilitazioni dei lavoratori una speranza di dissenso
Violento, profondo e ramificato è l'attacco alle condizioni di vita e di lavoro in Italia. Ai provvedimenti presi dal governo di destra durante l'estate e in questo inizio d'autunno si aggiungono le minacciose ombre della revisione delle regole della contrattazione ed i miasmi della peste finanziaria che - se ora attacca i risparmi ed i piccoli investimenti dei lavoratori (compresi i fondi pensione) - molto presto potrebbe colpire il tessuto produttivo, in seguito ad una caduta della domanda con conseguenze sulla produzione, sull'occupazione e sui salari.
Nella priorità dello Stato italiano non vi è alcuna traccia di un sostegno ai salari ed agli stipendi, alle pensioni ed ai servizi sociali, mentre al primo posto vi si trova il sostegno alle imprese, al sistema bancario ed assicurativo, tramite un rastrellamento di risorse pubbliche e private (dei lavoratori) che sottrae ricchezza, posti di lavoro, sicurezza sociale e fiducia a milioni di lavoratori e li costringe ad un indebitamento a vita per garantirsi (forse) una casa, un futuro per i figli, un sollievo per la vecchiaia.
I lavoratori sono mortificati nella dignità di un lavoro che ti sfrutta o ti uccide, sono immiseriti nelle ristrettezze di un salario da mero sostentamento, sono sorpresi dalla distruzione delle conquiste sociali nei campi dell'istruzione, della sanità, dell'assistenza, della previdenza, dei trasporti e della loro privatizzazione, sono spiazzati dalle aggressioni a diritti e libertà costitutivi del mondo del lavoro portate avanti dal governo e che avvengono di fatto nelle aziende con atti repressivi da fascismo aziendale, i lavoratori sono interdetti di fronte alle scelte conniventi e collusive col governo di certe organizzazioni sindacali.
Eppure stanno già cercando di reagire: dai tempestivi scioperi nella scuola di CUB ed Unicobas allo sciopero generale intercategoriale del 17 ottobre di SdL-CUB-Confederazione Cobas, dal tardivo ma inevitabile sciopero del 30 ottobre contro i tagli nella scuola pubblica al netto rifiuto della CGIL di trattare sul diktat anti-operaio di Confindustria sulla contrattazione, dalle mobilitazioni per la sicurezza sul lavoro nei trasporti a quelle nel pubblico impiego, si cerca di reagire al contesto di sopraffazione delle coscienze e dei diritti ed al clima di paura deliberatamente creato al fine di disunire e di demoralizzare i lavoratori e le lavoratrici, di impedire qualsiasi tentativo di riorganizzazione nei luoghi di lavoro, di reprimere qualsiasi risposta dal basso alle violenze dello sfruttamento e della precarietà, di spingere verso una nuova sciagurata stagione dei sacrifici.
La Federazione dei Comunisti Anarchici sostiene perciò le mobilitazioni sindacali per
- la difesa dei salari tramite aumenti frutto di una contrattazione nazionale riunificata per settori (industria, commercio, pubblico...); aumenti sganciati dalla produttività e dallo straordinario a livello di azienda;
- la difesa della scuola della repubblica e del diritto allo studio senza discriminazioni di classe, di abilità e di provenienza;
- la difesa delle pensioni e la gratuità dei servizi sociali;
- la sicurezza sul lavoro affidata al controllo diretto dei lavoratori;
- la assunzione a tempo indeterminato per tutti i lavoratori precari e in nero, italiani e nuovi cittadini;
- una società liberata dallo sfruttamento e dalla miseria, dai profitti e dalle speculazioni, dall'avidità del capitalismo e dall'autoritarismo degli Stati; una società fondata sulla solidarietà e sul mutuo appoggio, sulla libertà e sull'autogestione della vita e del lavoro.
Commissione Sindacale
FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI13 ottobre 2008