Spagna: Con la CGT verso lo sciopero generale

 

La "martellante" riproposizione, su Anarkismo.net dei comunicati dell'organizzazione anarcosindacalista spagnola CGT (Confederación General del Trabajo) intende evidenziare il processo strategico seguito dai compagni spagnoli in questa fase di duro attacco alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori e degli strati più deboli del proletariato spagnolo. Le misure economiche antipopolari assunte dal governo "socialista" di Zapatero sono analoghe a quelle adottate in tutta Europa da governi d'ogni colore politico: con l'alibi della "crisi" vengono sostenute le Banche e le imprese e il conto di questo "sostegno" viene presentato ai lavoratori pubblici e privati, ai pensionati, agli strati sociali deboli sotto forma di blocchi salariali, di tagli, di privatizzazioni e svendite dei servizi pubblici, di precarizzazione, di delocalizzazioni... Se ciò non bastasse anche in Spagna, come in tutta Europa, si sta cercando di ridurre il potere contrattuale e i diritti sindacali allo scopo di rendere irreversibili le misure adottate.

La risposta dei lavoratori a questo ingabbiamento che si sta loro allestendo è ostacolata anche dai vertici delle maggiori organizzazioni sindacali, tutt'altro che autonome rispetto ai governi e ai partiti e complici sistematiche e sistemiche di "riforme del lavoro" che rappresentano le sbarre della gabbia.

La resistenza al progetto neo-liberista europeo, per la CGT, si esprime in una successione di fasi della lotta sia all'interno dei luoghi di lavoro che nella società per raggiungere due obiettivi intermedi: porre in contraddizione le basi sindacali attive coi loro vertici rinunciatari (CC.OO e UGT in particolare) e legare gli interessi del mondo del lavoro con la maggioranza della società costituita da pensionati, giovani precari, disoccupati, emigranti... Dalla fine del regime franchista, in Spagna, gli 8 Scioperi Generali effettuati hanno sempre raggiunto risultati soddisfacenti e grande partecipazione: è una ragione in più per realizzarlo. La parola d'ordine di questa fase è, infatti, lo Sciopero Generale perché rappresenta la visibilizzazione del dissenso rispetto a qualsiasi governo ma anche l'inizio delle successive e necessarie fasi di lotta. Sciopero generale, in questo momento, vuol dire anche tentare di realizzare quell'unità dei lavoratori, pubblici e privati, che è ostacolata da tutti i governi europei, quell'unità tra lavoratori che i vertici sindacali non vogliono, quell'unità tra società civile e mondo del lavoro che è la premessa di qualsiasi ribaltamento di pesi sul tavolo della Storia.

La CGT ha lanciato tutta se stessa, migliaia di giovani e dinamici militanti in tutti gli angoli della penisola iberica e in ogni posto di lavoro, in questa scommessa anche per proporre ed indicare una strada al sindacalismo di base europeo perché sa che i lavoratori spagnoli potranno raggiungere dei risultati solo se l'opposizione ai progetti dell'Europa del capitale sarà sviluppata da tutta l'Europa del lavoro. Con questa prima fase la CGT coglie di fatto anche il risultato di riportare allo scoperto e stimolare il resto dell'anarcosindacalismo spagnolo (CNT, SO, desfederados), diviso e litigioso tra vertici quanto combattivo alla base, e ciò potrebbe porre le premesse, anche, a una possibile futura riunificazione.

I comunicati della CGT, e solo dopo questa lunga premessa si può comprendere, sottendono un enorme lavoro militante, un dibattito continuo, una abnegazione costante di tutti per la causa comune dove il principio di solidarietà è davvero motivo fondante. Oggi in Spagna. A quando in Italia e nel resto d'Europa?

Ufficio Relazioni Internazionali
Federazione dei Comunisti Anarchici

24 giugno 2010