E questa è casa mia e qui comando io
Fiat comanda, la Confindustria progetta
Nulla di nuovo sotto il sole, la Federmeccanica disdetta con amplio anticipo il contratto nazionale dei metalmeccanici (riconoscendone la validità fino al gennaio 2012): troppe rigidità nella gestione della forza-lavoro, troppi diritti da rispettare.
Il mercato, le sue fluttuazioni devono essere i nuovi doveri a cui tutti devono subordinarsi, l'impresa comanda e quindi meno tempo di riposo, più straordinario, massima flessibilità, nessuno sciopero, se non di sabato; persino la malattia è un lusso che solo i disoccupati possono permettersi (come per altro già anticipato dal ministro Brunetta per il Pubblico Impiego).
Nuove regole vanno scritte nei contratti: che siano generiche e generali per poter essere aggirate facilmente se necessario, e i sindacati compiacenti devono firmare per l'interesse generale dello sviluppo, vale a dire del profitto: solo così si può competere nella globalizzazione, superando la crisi e il ristagno.
Altro che dissertazioni sul modello tedesco di salari alti e imprese tecnologiche! Qui siamo in Italia, bellezza!
Il plusvalore relativo è marginale da decenni, funziona solo il plusvalore assoluto cioè lo sfruttamento totale della manodopera con bassi salari, aumento dell'orario, flessibilità massima e incrementando la precarietà. Questo è il terreno imposto dall'iniziativa confindustriale a cui i sindacati, i partiti e il governo Berlusconi si devono adeguare.
Come? Riscrivendo la Costituzione, le leggi, le legislazioni, le normative e i contratti nei prossimi mesi. L'impresa comanda ed elargisce diritti e soldi quando vuole, non c'è nessuno spazio per un compromesso fordista-socialdemocratico, un lusso che il neoliberismo non si può permettere.
Ma la FIOM ci si prova a mettersi di traverso perché vuole rappresentare i diritti dei lavoratori in modo autonomo e distinto. La FIOM, un sindacato arroccato certamente su posizioni tradizionalmente "tradunioniste", ma anche conflittuali. E per questo va isolata. Impresa facile da fare nelle segreterie dei partiti, anche di centro-sinistra, ma tutta da verificare tra i lavoratori e nei luoghi di lavoro.
I prossimi mesi saranno determinanti per la lotta di classe, per la ripresa del conflitto sociale, almeno in Italia; intanto nel resto dell'Europa le mobilitazioni sociali e gli scioperi crescono e si estendono (dalla Grecia alla Francia).
In questi giorni nelle scuole si estende la mobilitazione dei precari, si costruisce l'ipotesi di sciopero nella scuola contro la Gelmini...
Il 16 ottobre la mobilitazione nazionale FIOM sarà la verifica per costruire una risposta di settori sociali e soggetti politici nei prossimi mesi. Tutto il sindacalismo conflittuale e di base è chiamato ad uno sforzo di coordinamento e di unità. Tutte le forze politiche a sostegno delle lotte dal basso e della difesa alla base delle condizioni di vita dei lavoratori/trici nel posto di lavoro e nel territorio sono chiamate ad uno sforzo di convergenza e di mobilitazione.
A questo si impegna la FdCA ovunque è presente.
Commissione Sindacale
Federazione dei Comunisti Anarchici10 settembre 2010