Formazione Professionale
La Formazione Professionale nella Regione Siciliana
La Formazione Professionale nella Regione Siciliana
Il quadro legislativo di riferimento regionale
La Regione Siciliana, autonoma dal 1949, In materia di formazione professionale ha legiferato, con la L.r. 24/76 che ancora adesso regola, seppure modificata ed integrata nel tempo, le attività di formazione professionale.
Tale legge prevede l'approvazione ed il finanziamento di un piano formativo annuale, finanziato in origine con sole risorse regionali, alle quali negli ultimi anni si sono aggiunte, in quote consistenti, risorse statali e comunitarie regolamentate con appositi decreti comunitari.
Come conseguenza di crisi di grossi enti gestori, in più di un caso a seguito d'episodi dolosi, le leggi regionali 12/78 - 27/91 - 31/96 hanno introdotto alcune tutele del personale.
Gli Enti
Circa 50, così detti storici, a cui vanno sommati circa 100 enti che annualmente con sigle diverse, spesso nuove, attingono al piano formativo.
Gli Operatori
In Sicilia sono oltre 6500, questi lavoratori hanno quasi tutti un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Nel sistema sono utilizzati lavoratori precari con rapporto di lavoro atipico, stimabili intorno ad altri 5000 addetti, che non godono d'alcuna tutela, e che, spesso, alimentano le clientele politiche e lo scambio fra Regione - Enti - Sindacati Confederali.
Gli Utenti
Le azioni del Piano regionale dell'offerta formativa sono rivolte a circa 50.000/55.000 utenti tra soggetti all'obbligo formativo, giovani disoccupati, lavoratori in formazione continua d'aziende private e della pubblica amministrazione, a loro va aggiunta tutta la platea alla quale sono rivolte tutte le altre azioni formative, stimabile in almeno altri 15.000 / 20.000, per un totale circa di 70.000 utenti.
Le risorse (Finanziamenti pubblici)
Nel 2003 Sono stati finanziati circa 4.300 corsi e 300 sportelli multifunzionali previsti dal "Piano regionale dell'offerta formativa".
Per la realizzazione del Piano Formativo sono stati stanziati 384 milioni 820 mila euro di cui:
Oltre 169 milioni 626 mila euro di provenienza regionale, 61milioni 268 mila euro di provenienza nazionale, 142 milioni 100 mila euro di provenienza comunitaria, e 11 milioni 826 mila euro di cofinanziamento privato.
A questo andrebbero aggiunte le altre risorse, quelle derivanti dalla L. 236, per la formazione continua, quelle per gli IFTS, ecc. che non sono state rintracciate.
CCNL
Il contratto degli operatori della Formazione Professionale ( contratto di carattere privato ) è frutto di tre momenti:
1° la contrattazione nazionale tra le associazioni degli Enti, i Sindacati di categoria e confederali, e il coordinamento delle regioni;
2° Recepimento, da parte della regione siciliana attraverso un atto del parlamento regionale;
Molte volte succede che pur essendo la regione partecipe al tavolo di contrattazione nazionale, non ratifichi subito a livello regionale quello che ha concordato prima, questo crea un vuoto contrattuale perciò succede spesso che, come per il CCNL 1998 - 2003, che questo sia stato attuato in Sicilia soltanto a partire dal gennaio del 2003, con gravi disaggi, agli operatori, tanto è che I lavoratori stessi hanno percepito gli arretrati solo e in parte a Dicembre 2003.3° Contrattazione Regionale, tra le associazioni degli enti, i sindacati confederali di categoria, la regione, riguardante le norme interpretative e attuative d'alcuni punti sostanziali del CCNL ( organizzazione del lavoro, progressione economica, passaggi di livello, ……. );
Soltanto a febbraio 2003 si è aperta la trattativa, sulla contrattazione regionale del CCNL 98/03;
Va ricordato che attualmente il CCNL è scaduto e ancora non si parla di rinnovo.
Considerazioni sul sistema della Formazione Professionale in Sicilia
Nonostante le ingenti risorse investite, il notevole numero di utenti e di personale, il sistema non riesce a garantire, a causa della precarietà del quadro, dello scarso legame con il territorio e con il sistema delle imprese, ma anche a causa della scarsa affidabilità d'alcuni Enti gestori e dell'assenza programmatica della Regione, né la generale qualità della formazione per gli allievi, né il pagamento regolare delle retribuzioni agli addetti (nel 2003 gli operatori hanno percepito le spettanze ogni 6 mesi), né il rispetto di diritti contrattuali irrinunciabili quali l'accantonamento del trattamento di fine rapporto.
Tutto questo è frutto di un sistema, dove, interessi politici clientelari, hanno dettato le regole non scritte su come fare per gestire in maniera clientelare i finanziamenti, il personale e i corsi, a tale sistema hanno attinto tutti nessun escluso (compreso gli Enti di emanazione sindacale), vediamo come:
Gestione del personale
Gli Enti, esercitano un potere politico-clientelare sul territorio che sarà ripagato in voti o collusioni varie, basta guardare l'elenco degli operatori, per ritrovarci i nomi noti della politica e dei sindacati siciliani, assessori, funzionari di partito, dirigenti sindacali, funzionari regionali, sindaci, hanno tutti usato il sistema per far assumere parenti amici ecc...ecc.
La violazione del CCNL, è prassi consolidata nel sistema. Neanche negli enti di emanazione sindacale, il personale vive una situazione migliore, spesso sono proprio loro gli enti piu'restii ad applicare interamente il contratto, ricordo le battaglie fatte per il CCNL dentro l'Ecap-CGIL e le decisioni prese dai tanti congressi CGIL SCUOLA sulla necessità di uscire dalla gestione diretta della formazione professionale.
I Corsi
La voluta mancanza di un piano Formativo regionale di riferimento, consente agli Enti gestori di utilizzare lo strumento della programmazione formativa, in modo ancora una volta strumentale e funzionale solo ai suoi interessi, perché innovare il sistema e renderlo efficace alla richiesta formativa significherebbe investire in professionalità, attrezzatura, ma questo comporterebbe la perdita del totale controllo sulla destinazione delle risorse finanziarie (innovare le attrezzature comporta l'acquisto di nuovi strumenti, e, non sempre i fornitori gia amalgamati al sistema sono in grado di offrire il necessario), e sul personale, meglio è fare in modo che i corsi siano ripetitivi e che il personale sia dequalificato e demotivato, quindi ricattabile.
I Finanziamenti
Considerando che gli Enti sono associazioni senza scopo di lucro, quindi senza fondi propri, verrebbe da chiedersi perché gestiscono la Formazione ? non credo che basti la motivazione dell'alto scopo sociale, ha giustificare il loro diretto interessamento alla formazione professionale, 384 milioni 820 mila euro sono tanti, levando le somme destinate agli allievi ( circa 60.000.000 di euro), rimangono tantissimi soldi, che vengono accreditati agli enti su due voci gestione e personale, divisione che si è resa necessaria a tutela del personale che in varie occasioni si è trovato a non poter percepire lo stipendio perché le somme erano state distratte dagli enti per altri scopi, ci sono stati Enti che hanno dovuto chiudere l'attività perché dichiarati non affidabili, lasciando il personale senza lavoro e con la sorpresa finale di non trovare nemmeno l'accantonamento per fine rapporto TFR.
Il controllo sulla spesa è diventato più rigido visto l'ingrasso delle norme comunitarie sui rendiconti, ma lo stesso le somme vengono assegnate direttamente sui conti correnti degli enti, e pur esistendo un controllo sui movimenti bancari o sui depositi, muovere somme per farle fruttare in un conto corrente di comodo è possibile.
Analisi sindacale
La grave crisi in cui versa il settore della Formazione Professionale in Sicilia, caratterizzata dalla continua violazione del CCNL e dall'ormai cronico stato di grave precarietà economica e di prospettiva futura, impone un'azione di lotta forte e unitaria di tutti i lavoratori.
Tale azione di lotta deve nascere da una diversa maniera di sentire e fare sindacato, bisogna ricostruire l'unità di tutti i lavoratori passando attraverso momenti assembleari unitari di base, dove le giuste rivendicazioni diventino parte integrante della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del CCNL e per il rilancio di una diversa gestione della formazione professionale in Sicilia.
Bisogna, costringere le confederazioni sindacali a rinunciare a gestire direttamente (o sotto false sigle) la formazione professionale in Sicilia.
La nostra azione sindacale non può non tenere conto del grave momento di crisi che attraversa tutta la scuola siciliana dove è prevista la perdita, di 1200 unità fra docenti e personale Ata.
E' necessario creare l'unitaria di lotta di tutti gli operatori del sistema formativo ( scuola , università, Formazione Professionale), per difendere uno dei diritti fondamentali della persona "il diritto allo studio e alla formazione".
Bisogna evitare che il doppio canale fra sistema dei licei e della formazione professionale -determini chi dovrà andare a lavorare e chi potrà continuare fino all'università in base alla provenienza socio-economica -.
Dobbiamo costruire una forte azione sindacale, politica e sociale che costringa La Regione al potenziamento della scuola, dell'università , della ricerca e della formazione professionale usando tutti i mezzi e le risorse a sua disposizione , ridando centralità al sistema unico di istruzione, attraverso l'effettiva l'integrazione tra formazione professionale e istruzione .
Febbraio 2005
Commissione Sindacale FdCA