Il Congresso della CGIL e l'intervento dei compagni comunisti anarchici
La CGIL si avvia ad una fase congressuale in un quadro di profondo cambiamento delle collocazioni nella sinistra italiana; per la prima volta ciò avviene in presenza di ipotesi strategiche chiaramente contrapposte fin dal principio e questo perché l'attuale congresso si configura come uno dei momenti essenziali nella strategia di mutamento genetico delle strutture organizzative del movimento operaio in Italia.
Ricordiamo ai compagni che la nostra scelta strategica di intervento all'interno delle strutture confederali in Italia trovava motivazione nella persistenza di strutture di partecipazione dei lavoratori quali i consigli di fabbrica e dei delegati, una politica di sostanziale difesa delle condizioni di vita e di lavoro, l'identificazione di massa dei lavoratori con le strutture sindacali confederali.
Tutti noi sappiamo che a partire dall'EUR è iniziato un mutamento strutturale del sindacalismo italiano che ha come obiettivo la definitiva trasformazione delle forme organizzative della classe in Italia in sindacati di cogestione nel quadro di un sistema consociativo di organizzazione sociale e produttiva.
In questa strategia l'eliminazione dei residui caratteri di classe della CGIL è uno dei punti importanti e si sta oggi realizzando.
Per la prima volta la CGIL si avvia ad avere una maggioranza ideologicamente orientata - la maggioranza modernista di Trentin-Del Turco - che non è più il riflesso di collocazioni politiche e partitiche esterne al sindacato che in esso si organizzano, ma è una scelta ideologica che si vuole connaturata e specifica dell'organizzazione sindacale in una visione totalizzante del momento sindacale, che viene a configurarsi come gruppo di pressione sociale e non più come strumento di difesa dei lavoratori. L'obiettivo diviene di conseguenza non lo scontro per conquistare quote crescenti di profitto a vantaggio dei lavoratori, ma la suddivisione di quote di reddito in un quadro pre-concordato, prefigurando con questo una convergenza non solo strategica ma anche organizzativa con la UIL e la CISL.
Come diceva a suo tempo Luigi Fabbri: "le male arti dei riformisti producono la divisione nel movimento sindacale", e per fortuna questa scelta vede il formarsi di una opposizione più vasta che in passato.
La sinistra di classe nella CGIL oggi
Con l'attacco portato alla reale unità dei lavoratori si è aggregata un'opposizione su posizioni di classe che va crescendo e che in vista del congresso e delle lotte che si aspettano dobbiamo aiutare a crescere. Tuttavia oggi la nostra azione è più difficile che in passato e si presentano dei compiti nuovi da affrontare.
Quando ad opporsi alla gestione riformista era un'esigua e generosa minoranza di compagni, potevamo pretendere ed ottenere come comunisti anarchici una maggiore correttezza complessiva delle posizioni; riuscivamo ad influire sulle scelte e a determinarle in momenti essenziali almeno n alcune aree importanti del paese. Ciò è avvenuto in passato all'interno di Democrazia Consiliare e in alcuni sindacati di categoria a livello anche nazionale e di comprensorio.
Oggi l'opposizione è più numerosa e composita, si è arricchita di nuove forze che devono però in parte consumare la cesura organizzativa e di lavoro comune con i quadri neoriformisti con i quali fino a ieri hanno lavorato. Non c'è ancora quella comunanza di vedute, quell'abitudine a discutere senza diffidenze tra compagni, quell'abitudine al lavoro comune, ma anzi pesano ancora vecchie contrapposizioni ed esperienze e storie personali diverse.
Dobbiamo permettere che questa opposizione ancora magmatica, contraddittoria, spesso dai contorni non precisamente definiti, cresca e si consolidi.
Dobbiamo prendere coscienza dei compiti nuovi che ci attendono.
Pertanto dobbiamo sviluppare le nostre tesi e portare il nostro contributo considerando il documento alternativo "ESSERE SINDACATO", presentato al Consiglio Generale della CGIL da Bertinotti, soltanto una base di lavoro comune da arricchire nel dibattito, da perfezionare e definire nel corso del congresso, perché cresca la chiarezza all'interno dell'aggregazione di compagni che in essa si riconoscono.
Come comunisti anarchici dobbiamo rivendicare il nostro ruolo storico di opposizione di classe anche dentro la CGIL: da ciò discende che dobbiamo assumere una posizione chiara, individuando alcuni punti centrali e qualificanti sui quali aprire il confronto con i lavoratori. Concretizzando la nostra proposta di modifica alla mozione alternativa in:
Indicazioni di lavoro per i Congressi
Ai compagni impegnati nei Congressi raccomandiamo la lettura dell'articolo 8 dello Statuto della CGIL, attualmente in vigore e degli articoli 6, 7, 8 del Regolamento elettorale, in particolare contenuto nel fascicolo predisposto per il Congresso e nelle sintesi delle Tesi.
Da essi si ricava che i voti dati sulle tesi vengono conteggiati a livello comprensoriale e regionale per poi essere convogliati sulle mozioni a livello nazionale. E' quindi importante esprimere comunque il proprio voto e avere cura che la mozione sia presentata nel Congresso di base. L'apparentamento tra mozioni e liste avviene soltanto se solo meccanismo è attivato, tramite la Commissione di garanzia, dai presentatori delle mozioni. Resta salvo - in ogni Congresso - il diritto del 3% degli iscritti o dei delegati di presentare liste diverse da quelle ufficiali (art. 8 dell'attuale Statuto).
Possono essere votati emendamenti alla mozione, ma questi devono essere univoci affinché sia possibile sommare i voti a livello nazionale e conseguire il risultato della modifica della mozione. Per questo motivo vanno date indicazioni chiare e pertanto pur potendo proporre testi alternativi, suggeriamo di votare:
Sui meccanismi elettorali
La preferenza dei compagni dovrà andare alle liste contrapposte, valutando se nelle piccole realtà è opportuno recedere per l'impraticabilità tecnica di questa scelta. Occorrerà quindi valutare la situazione specifica.
Dovranno comunque essere evidenziati con chiarezza i riferimenti dei voti e degli eletti alle mozioni e utilizzati a pieno i meccanismi di garanzia previsti dal regolamento elettorale, anche ricorrendo alla Commissione di garanzia insediata in ogni Camera del Lavoro, quando le procedure siano state attivate e quindi il collegamento liste-mozioni sia obbligatorio.
La Commissione Sindacale della FdCA resta a disposizione per chiarimenti, suggerimenti e delucidazioni.
Firenze, 15 aprile 1991
Commissione Sindacale della
Federazione dei Comunisti Anarchici