Ricomincio da Maggio 

 

Il Primo maggio, ieri come oggi, significa rispetto per le lotte dei lavoratori di tutto il mondo che si sono sacrificati in lotte, anche dure fino alla morte, per cambiare la condizione di uomini e donne sottoposte al controllo del capitalismo nel mondo.

Mentre rivendichiamo la lotta per un cambiamento radicale della società in senso comunista anarchico, non possiamo dimenticare chi in molti paesi non si è ancora raggiunto il livello minimo di garanzie di espressione sindacale, e c'è chi lavora a condizioni e salari subumani. Il nostro pensiero oggi va a queste realtà con il rafforzamento delle reti di sostegno alle lotte dei popoli di tutto il mondo.

Nel nostro Occidente, "culla delle libertà", il destino di uomini e donne che lavorano è diventato negli ultimi due decenni sempre peggiore; precarizzazione, flessibilità, parole magiche sposate da destra e sinistra in tempi non sospetti, sono ora sotto gli occhi di tutti nei loro effetti.

Difficoltà di trovare lavoro, ricattabilità crescente a chi cerca di organizzare un'opposizione politico-sociale, insicurezza costante della aspettative della vita per i giovani e meno giovani. A fronte di tutto questo aumento dei profitti, infiltrazioni mafiose-finanziarie sempre crescenti, difficoltà nell'azione sindacale e politica che chieda un reale cambiamento.

Il Primo maggio continua a ricordare che sono le lotte dei lavoratori, autorganizzate e federate, che conquistano diritti. Che non sono mai acquisiti per sempre.

Ma che vanno difesi, allargati e condivisi con le lotte.

Perché, e i compagni francesi lo hanno ricordato in questi giorni a chi fa finta di dimenticarlo, le lotte di massa, dal basso, autogestite, possono anche vincere.

Ma bisogna farle.


Da Alternativa Libertaria - Aprile 2006