Mobilitazione operaia contro la distruzione delle pensioni

 

La forte iniziativa assunta dai lavoratori metalmeccanici per il 21 e 22 giugno tramite la FIOM va salutata e sostenuta come una dimostrazione di opposizione ai progetti del governo sulle pensioni e come una affermazione di autonomia critica rispetto a quelle linee sindacali vicine, se non coincidenti, con quelle del governo.

La posta in gioco è altissima. Le categorie dei metalmeccanici se ne fanno intanto carico in attesa che tutto il mondo del lavoro si mobiliti parimenti.

L'abolizione dello scalone Maroni, il mantenimento degli attuali parametri (57 anni d'età + 35 di contributi, oppure solo 40 anni di contributi) per poter andare in pensione, il mantenimento degli attuali coefficienti di rivalutazione sono i punti fermi da cui ripartire per il rilancio della previdenza pubblica, per il ripristino del sistema retributivo e la marginalizzazione definitiva della previdenza privata (fondi pensione) affidata al mercato finanziario.

Con questa mobilitazione occorre altresì respingere i ricatti di natura contabile del governo che vorrebbe scaricare sui lavoratori i costi di abolizione dello scalone Maroni, come pure diminuire i coefficienti per le lavoratrici o aumentarne l'età pensionabile in base ad un malinteso senso di parità di genere.

Occorre invece rilanciare l'applicazione della separazione della spesa per l'assistenza da quella per la previdenza.

Occorre una forte battaglia per la rivalutazione e l'aumento delle pensioni pubbliche, intese come salario differito e non come assegno di sussistenza per la vecchiaia.

Occorre aprire una grande vertenza per il controllo del TFR che finirà nel fondo INPS, per il suo utilizzo e la sua rivalutazione.

Sosteniamo il sindacalismo conflittuale, l'autonomia dei lavoratori, la mobilitazione dei metalmeccanici.

 

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI
20 giugno 2007