SUL PATTO PER L'ITALIA

 

Con la firma del Patto per l'Italia Governo e Confindustria, con la collaborazione determinante di Cisl e Uil, hanno voluto colpire un simbolo delle lotte operaie del nostro Paese: l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. L'offensiva scatenata dal padronato, dalla sua rappresentanza politico - istituzionale e dai suoi vassalli Pezzotta e Angeletti contro i diritti dei lavoratori segna un importante avanzamento ma non si arresterà.

Il Governo è pronto ad imprimere un'ulteriore accelerazione sul terreno delle privatizzazioni e della riforma del sistema previdenziale, cercando di avanzare il più possibile nella realizzazione del proprio programma neoliberista
La rottura dell'unità tra Cgil - Cisl - Uil, ancorché provvidenziale ed ormai inevitabile, può rappresentare un'occasione per la ridefinizione di assetti ed equilibri e per la sperimentazione di inedite alleanze in campo sindacale, sempre che il sindacalismo di base dimostri la volontà politica di ricomporsi sulla base di una piattaforma condivisa e che la Cgil porti a compimento la svolta iniziata con il rifiuto di firmare il Patto scellerato.

Le grandi mobilitazioni dei lavoratori, dal 15 febbraio al 16 aprile passando per il 23 marzo, hanno svelato un'enorme potenzialità di lotta che abbiamo tutti la responsabilità di non disperdere. La rottura sull'articolo 18 rischia di rimanere una mera battaglia di principio se da questa non si parte per rimettere in discussione le politiche di attacco ai salari, ai diritti, in generale alle condizioni di vita di milioni di lavoratrici e di lavoratori, di giovani, di anziani, di immigrati, che questo Governo porta avanti sulla scia dei precedenti esecutivi di centro - sinistra. E' quindi necessario andare oltre la difesa dell'articolo 18 e dello stesso Statuto dei Lavoratori ed un'occasione per farlo è rappresentata dai rinnovi contrattuali di categorie strategiche come i metalmeccanici, i ferrovieri, i lavoratori della scuola. Ripartire dal salario, dalla rivendicazione del suo adeguamento all'inflazione reale anziché a quella programmata, significa lasciarsi alle spalle la stagione della politica dei redditi e della concertazione; significa aprire quella fase di conflitto e di contrattazione che i lavoratori, in questi mesi, chiedono con gli scioperi; significa dare forza, sostanza e prospettiva anche alla stessa lotta per la difesa e l'estensione dello Statuto dei Lavoratori.

E' necessario sostenere la battaglia di tutto il sindacalismo conflittuale per la difesa dell'art.18. Un'azione combinata dell'opposizione interna alla stessa CGIL e dei settori più avanzati e responsabili del sindacalismo di base può evitare che vinca la tendenza interna alla CGIL perchè si resusciti l'unità sindacale con CISL e UIL.

Ma è anche necessario smascherare quanti, nello schieramento dell'Ulivo ed in particolare tra i DS, cercano oggi di prendere le distanze dalla stessa Cgil consapevoli che al posto di Berlusconi prenderebbero - come del resto hanno già fatto con i precedenti governi - i suoi stessi provvedimenti antioperai.

La Federazione dei Comunisti Anarchici auspica pertanto che alla rottura tra Cgil-Cisl-Uil faccia seguito un convergenza sul terreno conflittuale dell'arcipelago del sindacalismo di base e del maggiore sindacato italiano.

La Federazione dei Comunisti Anarchici sostiene ed incoraggia la costituzione di coordinamenti territoriali di lavoratori, di camere del lavoro e del non lavoro intersindacali, individuando in queste strutture i laboratori di una nuova unità sindacale svincolata dagli apparati e costruita dal basso.

La Federazione dei Comunisti Anarchici sottolinea l'importanza di un'azione politica determinata che affianchi quella sindacale nella costruzione di una piattaforma sociale unitaria che abbia come punti qualificanti la lotta aperta alle liberalizzazioni ed alle privatizzazioni - a cominciare da quelle della Rai, delle ferrovie, della sanità, della scuola -, la battaglia senza quartiere alla barbara legge Bossi - Fini sull'immigrazione, il salario europeo, il reddito di disoccupazione.

Per combattere e vincere queste battaglie c'è bisogno dell'apporto dei lavoratori/trici e degli attivisti sindacali anarchici e libertari, della loro capacità di iniziativa sindacale e politica organizzata. E' necessario coordinarsi per rafforzare l'azione sindacale dei libertari e l'azione politica delle federazioni anarchiche in Italia.

La Federazione dei Comunisti Anarchici invita tutti gli anarchici ed i libertari a contribuire concretamente allo sviluppo in senso libertario delle lotte nei posti di lavoro, nelle scuole, nelle università, nella società.

Genova, 15 luglio 2002

La Commissione Sindacale della Federazione dei Comunisti Anarchici

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