La politica recessiva del governo Ciampi aggrava la crisi economica
(volantino distribuito in occasione dello sciopero generale del 21 ottobre 1993)
Lo sciopero generale indetto da CGIL-CISL-UIL giunge in ritardo e non poteva non essere così visto che le organizzazioni sindacali: hanno firmato a luglio un accordo con Confindustria e Governo che, lungi dall’essere disatteso dalla controparte nella sua rigorosa applicazione, sta producendo effetti disastrosi e forse irreparabili su occupazione, salari, servizi e qualità della vita dei lavoratori.
La disoccupazione cresce vertiginosamente, come i profitti; i salari perdono sempre più il loro valore reale; assistenza sanitaria e pensioni sono vanificate e ogni conquista sociale viene rimessa in discussione. La ristrutturazione produttiva gestita dai padroni e dallo Stato produce miseria, emarginazione sociale, disperazione.
Se le scelte sono governative e padronali, la mancata risposta a questa politica è frutto della collusione tra vertici sindacali e controparte governativa e padronale.
Il sindacato confederale, schierandosi sulle posizioni delle imprese, sostiene oggi la politica del “rigore” e accetta di ridurre i salari comprimendo i consumi e creando così nuova disoccupazione. Si innesca in tal modo quella spirale perversa che ha distrutto l’economia inglese e creato disoccupazione ed emarginazione sociale a livello di massa, che ha messo in crisi l’economia USA ed è oggi una delle cause principali della recessione internazionale.
Dobbiamo combattere questa politica e riempire di contenuti diversi questo sciopero con parole d’ordine che segnino una inversione di tendenza rispetto alla politica seguita fino ad oggi dal sindacato.
Ecco perché noi scioperiamo ed invitiamo a scioperare:
Contro l’accordo sul costo de lavoro del 31 luglio 1992 e del 3 luglio 1993
Contro il Decreto Legislativo 29/93 per la parte in cui privatizza il rapporto di lavoro del Pubblico Impiego
Contro l’impianto e i contenuti della Legge Finanziaria 1994
Contro i provvedimenti del governo in materia di sanità, pensioni, fisco
Contro la politica di CGIL, CISL e UIL che stanno svendendo il patrimonio storico e le conquista dei lavoratori
Per incrementi salariali nei contratti che costituiscano un reale aumento del potere d’acquisto dei salari
Per l’inversione della politica economica e sociale del governo, presupposto necessario per il rilancio dell’occupazione
Per servizi pubblici efficienti e garantiti a tutti
Per un sindacato gestito dai lavoratori.
Federazione dei Comunisti Anarchici
Ottobre 1993