volantino distribuito allo sciopero generale del 14 ottobre 1994


La musica cambia... ma i suonatori sono sempre gli stessi:

la Confindustria

 

Dopo l'invito a cena dei più grandi industriali al Presidente del Consiglio, il Governo ha deciso di portare a fondo l'attacco alle condizioni di vita e di lavoro della classe lavoratrice di questo paese.

Questa scelta è coerente con quella dei governi Amato e Ciampi che hanno gradualmente eroso i salari operai e avviato l'opera di smantellamento dello "stato sociale" e cioè di quelle conquiste di civiltà e di garanzie che i lavoratori avevano costruito in decenni di dure lotte.

Oggi l'attacco si sposta sul sistema pensionistico malgrado che tutti i fondi pensionistici, sia dei lavoratori privati (INPS), sia dei lavoratori pubblici (varie gestioni del Tesoro) siano in attivo. Il passivo dell'INPS dipende infatti dal fatto che tale ente - che vede ridursi i suoi introiti per effetto della grande evasione fiscale e a causa del mancato pagamento dei contributi pensionistici da parte delle aziende - deve assicurare le pensioni sociali e la cassa integrazione; uscite per le quali l'ente non riceve contributi e la spesa dovrebbe essere appianata dallo Stato.

Ma perché allora toccare le pensioni?

Occorre creare strumenti per drenare i capitali e metterli a disposizione degli investimenti. Perciò bisogna far nascere anche in Italia un forte settore delle assicurazioni sociali - settore dove non a caso opera anche il Presidente del Consiglio con la Mediolanum - che metta a disposizione di una borsa asfittica le risorse sottratte al risparmio. L'attività del capitale finanziario ne risulterà così potenziata e accresciuta. Le condizioni di vita delle fasce sociali deboli saranno sospinte sempre più verso l'emarginazione.

Analogo discorso si può fare per il sistema sanitario; i contributi dei lavoratori (negli altri Stati il sistema sanitario è a carico del fisco) coprono quasi tutta la spesa. Spesa gravata e gonfiata dalle varie ruberie a carico della collettività, basti ricordare la vicenda sulla determinazione del prezzo dei farmaci.

Il sistema sanitario pubblico sarebbe in grado di autofinanziarsi se ad esso fossero destinate le risorse che i lavoratori versano per l'assistenza sanitaria.

Quella sera a cena a casa Agnelli è stato deciso di privatizzare sia le pensioni che la sanità per dare al capitalismo italiano una ulteriore ghiotta occasione di guadagno. In cambio Berlusconi ha avuto via libera per creare il suo regime, assistito amorevolmente da Fini e Bossi.

Occorre battere questo progetto. Perciò questo sciopero è anche uno sciopero politico contro il nascente regime.

Impediamo con la lotta e la mobilitazione questo disegno del capitale, affermiamo il principio di solidarietà tra tutti i lavoratori, propagandiamo e pratichiamo l'auto-organizzazione dei lavoratori.

Promuoviamo scioperi autonomi, spontanei, mobilitazioni continue, risposte articolare all'attacco padronale, portando l'iniziativa nelle fabbriche, negli uffici, sul territorio.

Al vuoto politico lasciato da una sinistra incapace di formulare un programma rispondIamo facendo crescere durante la mobilitazione il dibattito per costruire una piattaforma di lotta.

Lottiamo per aumenti salariali cospicui che ci permettano una vita dignitosa, la diminuzione dell'orario lavorativo a parità di salario per una diversa qualità della vita e l'aumento dell'occupazione.

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI
14 ottobre 1994