Contro il governo ed i padroni

Più salario, più occupazione, assistenza sanitaria e pensioni

(volantino distribuito in 4000 copie alla manifestazione nazionale del 25 settembre 1993 a Roma contro il governo Ciampi)
 

Il governo del governatore Ciampi ha proseguito e approfondito la politica di Amato di taglieggiamento dei salari il cui potere d’acquisto reale si è ridotto del 25% in due anni.

Accanto alla riconversione del debito pubblico, il governo ha continuato e continua ad erogare finanziamenti a fondo perduto agli industriali in cambio di nessuna occupazione.

Cresce il ricatto del lavoro interinale e l’affitto di manodopera e ritorna in auge lo sfruttamento del mercato nero del lavoro.

La disoccupazione fa crescere il razzismo contro i lavoratori stranieri, contro i meridionali; contro i lavoratori espulsi dal processo produttivo, esplode con violenza la rabbia operaia.

Nessun automatismo difende più i salari, mentre aumentano le tariffe e il costo dei servizi. Il prezzo dei beni di prima necessità viene liberalizzato ed aumenta senza controllo!

Le tasse colpiscono in misura maggiore i cittadini a reddito fisso. Le condizioni di vita degli anziani sono sempre più precarie e le pensioni vengono ridotte.

Odiose tasse sulla salute e lo smantellamento del sistema sanitario nazionale colpiscono i più deboli, mentre chi ha fatto mercato della sanità pubblica è ancora a piede libero.

L’attacco alla scuola pubblica ne riduce la qualità e fa crescere gli abbandoni creando le condizioni favorevoli alla crescente privatizzazione della formazione.

I lavoratori, traditi dal sindacato confederale che ha firmato l’accordo sul costo del lavoro, con il sostegno solo del 3% dei lavoratori attivi, appaiono disarmati.

La proposta di legge finanziaria, mentre sostiene un investimento improduttivo, ma fonte di future lucrose tangenti come l’alta velocità, smantella definitivamente lo stato sociale e definisce per legge unilateralmente intere parti dello stato giuridico dei pubblici dipendenti, togliendo loro di fatto ogni diritto contrattuale.

RIPRENDIAMO LA LOTTA

Rispondiamo con una mobilitazione sui posti di lavoro, sconfessiamo le organizzazioni sindacali quando non ci rappresentano, creando Consigli dei Delegati e organismi rappresentativi di base, imponiamo piattaforme contrattuali caratterizzate da forti aumenti salariali, dalla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario come misura urgente per l’occupazione; esigiamo un meccanismo di indicizzazione dei salari, il ripristino del servizio sanitario nazionale gratuito, pensioni dignitose; chiediamo nuovi investimenti nella scuola che rappresenta una risorsa produttiva.

 

Federazione dei Comunisti Anarchici

25 settembre 1993