Al Congresso della Union Anarchiste Communiste Révolutionnaire
Nestor Makhno
Cari compagni!
È con un profondo sentimento rivoluzionario ed anarchico che saluto i compagni riuniti nel loro congresso nazionale per risolvere con un accordo collettivo certe questioni importanti del nostro movimento comunista anarchico. Questo movimento, a causa della sua disorganizzazione, si è allontanato dalle masse, in modo naturale ed insensato per molti di noi, e arriva così a perdere la sua importanza, come accade nei nostri tempi. Voglio credere, cari compagni, che il vostro congresso avrà un'importanza decisiva per il destino del movimento comunista anarchico francese, di cui né i partigiani di questa tradizione né i suoi oppositori possono andare fieri, poiché, al pari di molti altri paesi, questo movimento è disorganizzato interiormente ed esteriormente, e si trova in uno stato di decadenza. Tutti noi siamo tenuti a rifletterci in comune e, sempre in comune, a sormontare le difficoltà. Il congresso deve, nelle sue risoluzioni, porsi al di sopra dei balbettamenti infantili di coloro che riescono a ritardare lo sviluppo del nostro movimento, mantenendolo nelle linee delle vecchie tradizioni, contrarie all'organizzazione. Se non lo farà, non farà altro che ripetere le vecchie posizioni che, come abbiamo tutti visto, non corrispondono sempre alla vita ed all'evoluzione del nostro movimento.
È vero che nelle vostre file, così come in quelle del nostro movimento in molti altri paesi, ci sono numerosi compagni, imbevuti di dogmatismi che, d'accordo con l'opuscolo L'Anarchia e l'organizzazione del nostro vecchio compagno Errico Malatesta, vogliono applicare all'anarchismo rivoluzionario moderno delle idee ed una tattica inadeguati e proclamare che ogni membro di un'organizzazione anarchica può adoperare la tattica che vuole. Forse questi compagni intendono operare in tale direzione durante il congresso e se sarà così, quest'ultimo certamente non arriverà ad alcunché di positivo per quel che concerne la rettifica del nostro movimento e finirà nel ripetersi delle vecchie idee...
Ma anche se fosse così, io credo sia mia compito doveroso auspicare che voi, cari compagni, riflettiate su questo: finché si accetterà che i membri delle nostre organizzazioni possono adoperare la tattica che piaccia loro di più, il nostro movimento non farà progressi. Gli avvenimenti come una rivoluzione esigono un vasto raggruppamento delle masse, e le organizzazioni anarchiche, come quelle che esistono attualmente, non potranno creare dei progetti di grande significato rivoluzionario quando si avvicineranno al raggruppamento delle vaste masse popolari. Lo sparpagliamento delle loro forze ed il disaccordo nella loro tattica non glielo permetterà. La marcia attiva degli eventi rivoluzionari esigerà dalle organizzazioni anarchiche che la "libertà illimitata" degli individui e dei piccoli gruppi nella scelta della tattica (quella sognata dagli elementi caotici tra le nostre file) sia relegata dietro le quinte. È nell'interesse del nostro movimento che l'attenzione di tutti sia concentrata sul compito di generalizzare in tutto il paese il trionfo della rivoluzione e che questa abbia, per quanto possibile, un contenuto anarchico. In queste condizioni, l'organizzazione anarchica dovrà essere particolarmente forte politicamente ed unita dal punto di vista della tattica. Infatti, al momento attivo della rivoluzione, si incontrano generalmente due volontà: quella del movimento anarchico e quella del movimento delle masse popolari, di cui gli anarchici devono necessariamente tener conto. Devono tendere all'unione di queste due volontà. Ora, potranno farlo, senza pregiudizio all'estendersi ed all'influenza delle loro idee sulla marcia degli eventi rivoluzionari, solamente elaborando una ideologia omogenea ed una tattica uniforme. E allora l'uso di una tattica qualsiasi, ognuno a proprio piacimento, sarà non solo impossibile ma nocivo.
E quel che è nocivo, non per gli individui o i gruppi ma per l'intero movimento, sta al congresso cercare di evitare nel corso dei suoi lavori.
Evviva la solidarietà ed il lavoro creativo dei delegati al congresso!
Evviva l'organizzazione anarchica, potente ed unita dal punto di vista ideologico e tattico, di cui il vostro congresso deve, a mio avviso, gettare le fondamenta!
Saluti fraterni,
Nestor Makhno
Parigi, 1930
Nota:
Il testo fu riportato da Jean Maitron nel No.83 di Le mouvement social del 1973 (pp.62-64). Una nota di Maitron informa che il discorso di Makhno fu trascritto in francese da Maria Isidine.
Tratto da Nestor McNab (a cura di), La Piattaforma Organizzativa dei Comunisti Anarchici: origine, dibattito e significato, FdCA, Milano 2007.
Tradotto dal francese da Nestor McNab.