Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica

 

RETROSPETTIVA

cronologia e bibliografia sul movimento anarchico organizzato in Italia dal 1872 al 1945

 

Prima di compiere un balzo in avanti ogni rivoluzionario deve assicurarsi che sia ben saldo il terreno su cui esso poggia i piedi.

Se la nostra azione vuol essere un effettivo balzo in avanti, essa non può che scoprire sul suo stesso terreno di partenza le ragioni storiche che le garantiscono forza e sicurezza e tenuta; essa deve scoprire, in termini meno figurati, una tradizione viva, un processo storico concreto di cui essa si pone come ulteriore svolgimento e logica conclusione.

Perciò quando noi oggi parliamo di "movimento orientato e federato", quando soprattutto noi ci apprestiamo a lanciare, dopo le formulazioni "locali" di Frascati e di Pontedecimo, una nostra carta d'organizzazione ed una nostra carta di principi, valide come proposte, su piano nazionale, quando noi richiamiamo su questi documenti estesi ed esaurienti l'attenzione dei compagni, non possiamo limitarci ad inventare uno slogan, ad esprimere un voto, ma dobbiamo riprendere una istanza del movimento anarchico italiano, ricollegare il nostro attuale impegno a tutti i precedenti sforzi tesi a realizzare quell'istanza.

E' purtroppo ancora da fare una storia del movimento anarchico organizzato in Italia, una storia che procedendo dal primo esperimento organizzativo su piano nazionale e giungendo alle più recenti e più sfortunate esperienze tracci il diagramma di tre quarti di secolo di anarchismo in Italia.

Tuttavia in sede bibliografica, alla ricerca della varie configurazioni che il movimento ha assunto, noi incontriamo:

1) la FEDERAZIONE ITALIANA DELL'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI (1872-1887), fondata al congresso o conferenza di Rimini del 4-6 agosto 1872, sviluppatasi attraverso i congressi di Mirandola-Bologna (marzo 1873), di Firenze-Tosi (ottobre 1876), di Pisa (novembre 1878), di Forlì (marzo 1885). Ultimo convegno regionale quello umbro-marchigiano dell'agosto 1887.

Per documentazione cfr:

2) l'ALLEANZA ANARCHICA INTERNAZIONALE: tentativo partito dal gruppo Humanitas di Napoli nel 1887 e perseguito or qua or là fino al 1891, anno del congresso di Capolago.

Per documentazione cfr:

3) il PARTITO SOCIALISTA ANARCHICO RIVOLUZIONARIO ITALIANO fondato al congresso di Capolago del gennaio 1891 e, fra alterne vicende, vitale fino al congresso nazionale di Roma del 1907.

Poiché il PSARI passò attraverso due distinte fasi (fine ottocento e primo novecento), cfr. per la prima fase:

Per la seconda fase invece cfr.:

4) l'ALLEANZA SOCIALISTA LIBERTARIA ITALIANA, progettata al congresso nazionale di Roma del 1907 e organizzata negli anni successivi fino al mancato congresso nazionale di Roma del 1911.

Per questo periodo vedi la catena di giornali, oltre ai precedentemente citati: "La Folla" di Roma (1906-1908), "La Vita Operaia" di Ancona (1906-1908), "L'Alleanza Libertaria" di Roma (1906), "La Gioventù Libertaria" (1908-1911).

5) Segue un lungo periodo dominato prima dalla guerra libica e poi dalla guerra mondiale. Essendo mancato nell'agosto 1914 a causa dello scoppio della guerra, un congresso convocato a Firenze per la costituzione di una "associazione comunista anarchica nazionale", si tenne ugualmente a Pisa il 24 gennaio 1915 un convegno nazionale dal quale uscì un "comitato provvisorio dell'Unione Anarchica in Italia" che si dimise all'atto della dichiarazione di guerra. Il tentativo è subito ripreso ed in un convegno tenuto a Ravenna nell'agosto 1916 è costituito un "comitato d'azione internazionalista anarchica", il quale funzionò fra molte difficoltà fino alla fine del conflitto.

Per questo periodo vedi i due periodici: "Volontà" di Ancona (1913-1915) e "L'Avvenire Anarchico" di Pisa (1910-1917).

6) l'UNIONE ANARCHICA ITALIANA, sorta al congresso nazionale di Firenze del 1919 col nome di "Unione comunista anarchica italiana" ebbe una definitiva organizzazione al congresso di Bologna del 1920 e dopo il congresso di Ancona del 1921, visse fra molte difficoltà fin dopo la emanazione delle leggi eccezionali (1926), trasferendosi, almeno formalmente, all'estero.

Per documentazione cfr.:

7) Per i tentativi esperiti all'estero vedi quello del 1915 culminato nella costituzione di un "comitato anarchico d'azione rivoluzionaria".

Cfr. a questo proposito resoconto ciclostilato: Convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa (Francia, Belgio, Svizzera), ottobre 1935.

8) Nel periodo di crisi che corre dal 1943 al 1945 abbiamo in Italia tre organizzazioni anarchiche:

la FEDERAZIONE COMUNISTA ANARCHICA ITALIANA, costituita a convegno anarchico di Firenze del 16 maggio 1943 (delegati dalla Liguria, Emilia, Toscana, Lazio). La FCAI lancia un "proclama" nel quale vengono ribaditi i principi generali dell'anarchismo e segnata la linea politica nell'ora corrente.

L'ALLEANZA GRUPPI LIBERTARI sorta al convegno anarchico di Napoli del 10-11 settembre 1944. Il convegno esclude "ogni discussione teorica", rinvia "ogni decisione programmatica" ad un futuro più vasto incontro.

La FEDERAZIONE COMUNISTA LIBERTARIA ALTA ITALIA, costituita al convegno interregionale di Milano del 23-25 giugno 1945 (delegati dalla Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia, Veneto). Non venne stabilita alcuna struttura organizzativa della Federazione. A cura della FCLAI venne invece pubblicato un opuscolo Il nostro programma (Milano 1945) diviso in due parti: Cenni storici e Il programma comunista libertario. (Tratto da "L'Impulso – Notiziario Anarchico per il Lazio e la Toscana", 1949)

Claudio Silingardi


Articolo in "Il punto della lotta di classe", anno II, n°7 – aprile 1982; periodico comunista anarchico nazionale stampato a Bari – organo dell'ORA-Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica). Copia originale in archivio storico della sezione FdCA di Fano/Pesaro.