RISPOSTA AI CONFUSIONARI DELL'ANARCHISMO

Gruppo degli anarchici Russi all'estero

 

L'essenza del problema

Tutti coloro che vogliono comprendere lo spirito e il senso della Piattaforma tengano conto in primo luogo delle forze che hanno bisogno della sua applicazione e del punto di partenza degli autori. La "Risposta" pretende di rifiutare del tutto la Piattaforma ma la legge "fra le righe", facendo una banale polemica contro argomenti esaminati fuori da tutto il contesto della medesima. La "Risposta" si dichiara perciò incapace di comprendere l'essenza del problema e manifesta una completa incomprensione degli argomenti che deforma e combatte con l'aiuto di sofismi. La "Risposta" presenta una insufficienza politica e teorica.

Il fallimento del movimento anarchico nel 1917-1919 in Russia è legato alla repressione del partito bolscevico semplicemente? Sarebbe un grave errore il pensarlo. Si tratta piuttosto dell'impotenza interna del movimento anarchico stesso, impotenza dovuta alla vaghezza ed alle indecisioni che caratterizzano le sue principali affermazioni politiche organizzative e tattiche. L'anarchismo non aveva alcuna opinione chiara e concreta sui principali problemi della rivoluzione sociale: opinione indispensabile per soddisfare i bisogni delle masse che facevano la rivoluzione. Sull'occupazione delle fabbriche esso non aveva alcuna concezione precisa ed omogenea, riguardante la nuova produzione e la sua struttura. Per quanto riguarda il principio comunista "da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni", gli anarchici non cercarono mai d'applicarlo nella realtà. Essi ignoravano quali forme doveva assumere l'attività rivoluzionaria dei lavoratori, e quale relazione doveva intercorrere fra le masse e il loro centro ideologico. Scuotere il giogo dell'autorità è giusto; ma bisogna anche sapere con quali mezzi consolidare e difendere le conquiste della rivoluzione. Proprio queste carenze allontanano gli anarchici dall'attività delle masse e li votano all'impotenza sociale e storica.

Quanto abbiamo detto ci ha convinto della necessità di una organizzazione anarchica generale di partito, fondata su un'ideologia, su una politica e su una tattica omogenee. Queste le origini della Piattaforma. 

Risposta alla risposta

Si tratta di un contrasto non su talune idee, ma sull'insieme delle idee della Piattaforma - sostiene la "Risposta" -: i suoi principi di fondo, la sua essenza, il suo stesso spirito, non sono anarchici ma bolscevichi, con un centro politico dirigente che dispone di un'armata e di una polizia, che costituisce perciò un'autorità politica transitoria a carattere statalista. A queste accuse noi rispondiamo che senza fornire prove sufficienti, affermazioni siffatte possono portare nel movimento anarchico intrighi immorali.

Le cause della debolezza del movimento anarchico, per la Piattaforma, sono le seguenti: la carenza di principi organizzatori e di rapporti organici nel movimento, alcune insufficienze di carattere ideologico (piccola borghesia, confusione e disorganizzazione ideologica). La Piattaforma lancia l'idea di creare un'organizzazione generale fondata su un programma omogeneo e su un forte spirito organizzativo capace di liberare l'anarchismo dalle contraddizioni ideologiche...

Per la Piattaforma, la lotta di classe fra lavoro e capitale fu sempre, nella storia delle società umane, il principale fattore determinante la forma e la struttura di queste società; l'anarchismo è apparso e s'è sviluppato sul terreno di questa lotta, è venuto fuori dal seno dell'umanità lavoratrice e oppressa ed è un movimento sociale delle masse oppresse. Cercare di considerarlo come un problema umanitario è una menzogna sociale e storica; nella lotta fra capitale e lavoro l'anarchismo combatte globalmente e indivisibilmente a fianco di quest'ultimo.

Nella "Risposta", la lotta delle classi è una sintesi di elementi di classe umanitari e individuali: questa è l'opinione comune dei liberali, i quali temendo di appoggiarsi sulle verità del lavoro, non abbandonano mai le loro esitazioni ideologiche e rimangono perciò a metà strada fra borghesia e proletariato, cercando dei valori comuni all'umanità tutta per superare la realtà del conflitto fra le classi... Per essi appare chiaro che le rivendicazioni dei comunisti-anarchici non si realizzeranno che per volontà della classe operaia e per lo sforzo dell'umanità intera, borghesia compresa... E' perciò ovvio - per quanto ci riguarda - che questi punti di vista liberali non possono aver nulla in comune né con la lotta delle classi, né per conseguenza con l'anarchismo.

Per quanto riguarda la direzione delle masse, la "Risposta" ciancia di una direzione "autoritaria" inventata dai suoi stessi autori; di una subordinazione dei sindacati all'organizzazione anarchica, di strategia rivoluzionaria..., di comitato esecutivo considerato come comitato centrale dittatoriale. Sono, evidentemente, tutte deformazioni e alterazioni della Piattaforma, la quale ha affermato soltanto la necessità di un'idea direttrice bene organizzata: le organizzazioni economiche stanno sempre alla base della società e non vengono dirette ma aiutate dall'organizzazione specifica anarchica. Ed è altresì chiaro che saranno le masse popolari che faranno la rivoluzione, ma che dal loro seno scaturisce sempre una minoranza attiva che precipita gli avvenimenti.

In merito al periodo transitorio, la "Risposta" pretende che la Piattaforma non sia che un tentativo di ammettere l'idea del periodo transitorio e di innestarla nell'anarchismo. E la prova di questo periodo transitorio la trova nella necessità da noi affermata di limitare la stampa della classe ostile alla rivoluzione e di prendere misure opportune nei confronti dei controrivoluzionari. Non ci sembrano argomentazioni valide.

Per la "Risposta", un comitato esecutivo di un'organizzazione è sinonimo di comitato centrale di partito. Essa rifiuta un'organizzazione basata su un'ideologia omogenea e propone un organizzazione di sintesi e un periodico che permetta la discussione e lo studio dei problemi e prepari l'"unione". Noi ci siamo già pronunciati contro la sintesi. L'esistenza di divergenze ideologiche fra gli anarchici è piuttosto dovuta a differenze essenziali, che alla mancanza di un periodico di discussione...

Inoltre, tutta una categoria di individui che si dicono anarchici non hanno nulla da spartire con gli anarchici. Riunire gente (e su quale base?) in "una famiglia" e chiamare questo calderone "organizzazione anarchica", sarebbe non solo insensato, ma del tutto nocivo. Se per sfortuna ciò si facesse, ogni possibilità di sviluppo dell'anarchismo in movimento sociale e rivoluzionario di lavoratori sarebbe compromesso. Non si tratta invece di un misto universale, ma al contrario di una selezione di forze anarchiche e di organizzazioni anarchiche sane e della loro unione in un partito comunista anarchico indispensabile al movimento; non già di una sintesi confusionaria, ma della differenziazione e dell'approfondimento dell'idea anarchica per giungere a un programma omogeneo per il movimento. Non vi è che questa via per far rinascere e fortificare il movimento tra le masse operaie.

L'idea della Piattaforma si riassume nell'organizzazione delle forze anarchiche per il periodo della lotta contro la società capitalista di classe. Dal momento in cui i lavoratori abbatteranno la società capitalista, si aprirà nella loro storia un'era nuova, l'era in cui tutte le funzioni economiche e sociali passeranno nelle mani degli operai e dei contadini, che cominceranno a vivere una nuova vita. Le organizzazioni anarchiche, e con esse l'Unione Generale, perderanno da quel momento tutta la loro importanza e dovranno, a nostro avviso, dissolversi gradualmente nelle organizzazioni produttrici degli operai e dei contadini. La Piattaforma contiene tutta una parte costruttiva che tratta del ruolo degli operai e dei contadini all'indomani della rivoluzione. Per contro essa non dice nulla del ruolo specifico dell'Unione Generale in quel periodo: appunto perché allora tutta l'attività politica ed economica sarà concentrata, secondo noi, negli organismi della autoamministrazione dei lavoratori, cioè nei sindacati, nei consigli di fabbrica, nei consigli operai ecc.

Parigi, 18 agosto 1927

Il Gruppo degli Anarchici Russi all'Estero - "Delo Truda"

 

Da O.R.A., "Piattaforma organizzativa dei comunisti-anarchici" e dibattito all'epoca, Bari, 1977. Traduzione della versione abbreviata comparso in Plate-forme d'organisation del gruppo "Noir et Rouge", Paris 1968.