Merkel, congresso della CDU e spread
Mentre si forma il governo Monti, in Germania si svolge il congresso del partito di Maggioranza, la CDU.
Un vero congresso con delegati e mozioni, dove la Merkel ha fatto approvare una tesi che successivamente modificherà le caratteristiche della politica governativa.
A Lipsia, la mozione sostiene che i Trattati dell'Europa dovranno essere modificati incentrandosi su modalità maggiormente ispirati alle caratteristiche teutoniche su "regole di bilancio", "disciplina fiscale severa" con "sanzioni automatiche ai contravventori", contemporaneamente si dovrà rendere possibile la fuoriuscita dall'Euro senza il contemporaneo abbandono dell'Unione Europea: uscire dalla moneta conservando le condizioni commerciali di esportazione/importazioni delle merci che quindi salvaguardano le imprese tedesche che vedono incidere per un 60% le vendite dentro l'area.
Un passaggio nodale - infatti il Sole 24 ore del 15 dedica la prima pagina e un lungo articolo interno - poiché segnala l'inizio di un processo, che la Confindustria da mesi chiede, di una politica economica europea che è condizione necessaria per risolvere la complessità finanziaria che si lega agli spread in continua oscillazione da alcuni mesi.
La scelta di un maggior ruolo nella costruzione di una politica dell'Europa approvato rigettando l'ipotesi di un maggior peso decisionale della stessa Germania nella Banca centrale, sulla base del peso del contributo economico maggiore, salvaguardando l'attuale condizione paritaria. Meno entusiasmo al congresso le mozioni sull'uscita dal nucleare e sul recente salario minimo. Si profila anche la messa fuorilegge dei neonazisti.
Nel frattempo il falco J. Weidmann, governatore della Bundesbank, ha dichiarato che l'Italia deve arrangiarsi e devono quindi essere limitati gli acquisti della BCE sui BTP dei paesi periferici.
I mercati hanno immediatamente percepito le condizioni e le differenze in corso è coerentemente hanno fatto oscillare tutti i differenziali rispetto ai BT tedeschi, non solo dei paesi del PIIGS, ma anche quelli del cosiddetto "nocciolo duro", quindi Francia (189), Austria (181), Belgio (313), quindi andando a incrementare i rendimenti nell'immediato.
Infatti le banche europee hanno una liquidità di €298 miliardi parcheggiata nelle cassa della BCE, a un interesse dello 0,95%, quindi inoperoso e disponibile ad investimenti "sicuri". La certezza che nei prossimi mesi la "politica" in Germania inizierà a trasformare il "governo economico" della stessa BCE, ampliando funzioni, da quella limitata alla gestione del solo tasso di interesse, peraltro unica banca delle aree metropolitane (USA, Giappone, Svizzera, Gran Bretagna) ancora a 1,25%, cioè che non regala liquidità alle banche.
Una certezza che oggi (16) ha diminuito i compratori dei titoli tedeschi a due anni che sono stati sottoscritti, ma in modo insufficiente (-mezzo milione).
Perché poi accontentarsi dello 0, infatti quelli a 10 anni oscillano sotto il 2% da alcuni mesi, quando l'inflazione dell'area è del 3%, quindi non salvaguardano nemmeno l'investimento iniziale nel tempo.
mm
16 novembre 2011
PS: Vicino al articolo sul congresso CDU, un articolo su un azienda tedesca, la Hochtief, costruzioni, fatturato €20 miliardi, le cui azioni sono cadute del 11% perché ha partecipato a due privatizzazioni di autostrade un Grecia, ma lì non pagano più il pedaggio alcuni alzano la barriera e passano, altri non perdono tempo l'abbattono con l'auto, il pedaggio è di €430 milioni di buco per i soci... Poi il socio di maggioranza è uno spagnolo, F. Perez (ACS - Actividades de Construcción y Servicios) la cui società si sta internazionalizzando per uscire dal blocco immobiliare in Spagna... (sic)