2° CONGRESSO

Federazione dei comunisti anarchici

Cremona, 1-2 novembre 1986

 

MOZIONE IV

Progetto di azione tattica dei militanti FdCA in quanto tali nel territorio e nel mondo del lavoro e della FdCA come organizzazione nel mondo politico

L'interlocutore prioritario verso cui è diretta l'attenzione dell'organizzazione per il suo sviluppo e la sua azione è individuata nel mondo del lavoro ed in tutti quei comportamenti collettivi di opposizione alla ristrutturazione capitalistica ed alla cultura del profitto. La tattica dell'organizzazione sarà perciò fondata sulle concrete possibilità di intervento dove si è presenti e su opzioni più ampie quali:

Su questi temi – che l'organizzazione svilupperà attraverso le sue strutture – verranno verificate possibilità di alleanze locali o nazionali con partiti od organismi simili o diversi da noi.

Obiettivo è quindi quello di uscire dall'isolamento attraverso un pacchetto di proposte che innanzi tutto faccia crescere l'organizzazione dove esiste e dove agisce, sia attraverso adesioni di tesserati, sia attraverso collaborazioni sempre più stabili.

Rispetto al movimento anarchico dimostreremo maggiore disponibilità a farci criticare o apprezzare; mentre rispetto al PAI-Partito Anarchico Italiano ed alla FCLL-Federazione Comunista Libertaria Ligure instaureremo un regime di confronto sui programmi basato su incontri bilaterali, trilaterali, workshop, scambi di oratori, conferenze il cui obiettivo tattico non è l'unificazione entro l'anno, ma la creazione di un clima, di un network comunista anarchico con possibilità federative, che sappia creare cultura, proposte, appuntamenti.

L'FdCA privilegia per la propria azione politica l'intervento nella classe attraverso la struttura che rappresenta l'attuale livello di coscienza di classe, il sindacato, ma con particolare attenzione a tutti quei comportamenti collettivi antagonisti all'attuale struttura economica e sociale.

La tattica dell'organizzazione in questo settore è fondata sulla necessità di sviluppare una maggiore presenza territoriale dei comunisti anarchici nel mondo del lavoro al fine di allargare ed estendere l'opposizione dentro il sindacato all'attuale linea.

Si deve valutare attentamente l'esito positivo dei rapporti con Democrazia Consiliare ottenuto dai compagni di Firenze.

Considerando il nostro impegno per la costruzione di una linea organica democratica e di classe nella CGIL, o quantomeno la necessità di incunearsi efficacemente tra le correnti "istituzionali", è opportuno che si vagli con grande attenzione ogni esperienza dei compagni con Democrazia Consiliare, al fine di determinare le reali possibilità che per noi esistono al livello della tattica generale.

Particolare attenzione, in questa fase, verrà posta alle istanze espresse dai movimenti sociali (leghe dei disoccupati, movimenti antinucleare ed antimilitarista, movimenti di opposizione agli sfratti, strutture per la richiesta di allargamento dei servizi pubblici e la richiesta di assistenza sociale).

E' necessario che questi obiettivi di lotta non rimangano estranei al mondo del lavoro ed in particolare non si contrappongano in una logica tutta egoistica del garantito contro il non garantito, ma diventino patrimonio di tutta la classe, operando quindi da subito un ribaltamento nella logica produttivistica e delle compatibilità che le piattaforme contrattuali ripropongono.

L'opposizione dei metalmeccanici è un segnale delle possibilità si ripresa di un movimento di classe che si basi sulla solidarietà, la lotta anticapitalistica e per l'espansione dell'occupazione, per l'aumento dei livelli retributivi, dei servizi sociali e per migliori condizioni di vita.

Obiettivi dei comunisti anarchici nella fase attuale sono:

  1. coinvolgere tutti i lavoratori che danno segnali di interesse a questo progetto di opposizione attraverso il lavoro nelle strutture di base del sindacato ed il coordinamento con spezzoni di classe fuori e dentro il sindacato.
  2. Sviluppare nelle strutture organizzative e nei contenuti strategici e tattici un'unità di classe reale su un programma di opposizione che attacchi la linea riformista;
  3. Ricostruire una reale unità di classe attraverso la democrazia interna al sindacato, obiettivi contrattuali alternativi, la ripresa della contrattazione a tutti i livelli e della microconflittualità;
  4. Rilanciare il sindacato dei Consigli, facendosi promotori di un'alternativa che unifichi la classe sugli obiettivi della piena occupazione, di reali aumenti salariali, dell'ampliamento e miglioramento dei servizi sociali, di migliori condizioni di vita in fabbrica e nel territorio;
  5. Impegnare in prima persona i militanti comunisti anarchici affinché si riprenda, all'interno delle strutture sindacali che ci vedono presenti, il dibattito sulla necessità di ricostruire o costruire forme di collegamento e di organizzazione dei disoccupati e perché tali forme si strutturino e si stabilizzino come interlocutori organicamente inseriti nelle modalità di vita, di dibattito e di decisione del sindacato stesso;
  6. Verificare con scadenza massima del prossimo Congresso, ma con inizio immediato, i termini del rapporto generale con Democrazia Consiliare, prescindendo dalle tattiche locali delle sezioni, e quindi dei compagni che ne fanno parte.

I militanti comunisti anarchici impegnati sull'intervento territoriale devono:

  1. fondersi, senza chiamarsi FdCA, cioè senza pretendere "leninisticamente" di portare una linea politica "targata partito", con il progetto comune della sinistra con la finalità di radicalizzare ed estendere un movimento ecologico che abbia come scopo quello di migliorare la qualità di vita e di responsabilizzare le masse al loro diritto-dovere di decidere oppure di subire le conseguenze della loro delega in bianco ai partiti;
  2. innescare, ove le condizioni lo permettano, interventi più autonomi (e quindi se possibile proprio come sezioni dell'organizzazione) sul problema della religione, delle carceri e delle cooperative ecologiche.

(approvata all'unanimità)


Indice

Mozione V