"LA COMUNE DI PARIGI"

Premessa

 

Il convulso processo di industrializzazione che doveva caratterizzare la nascita dello stato moderno in tutta Europa nella seconda metà del secolo XIX, trova in Francia un individuo pronto ad afferrare l'occasione di portarsi ai vertici delle gerarchie di potere tramite l'uso spregiudicato di un nome che ancora tanta influenza aveva sulle masse francesi: Napoleone Bonaparte.

E' questo l'uomo che, eletto in maniera plebiscitaria Presidente della Repubblica Francese quando il cadavere di una rivoluzione era ancora caldo, riuscirà poi a gestire per 20 anni in maniera dittatoriale il potere e con il titolo di Imperatore ben rappresenterà il simbolo di quella classe che tante rovine e tanti lutti aveva e avrebbe portato al mondo intero.

Lasciamo allo stesso Marx la descrizione di quel che fu il periodo 1851 - '71:

"Fu un'orgia di aggiotaggio, di truffe finanziarie, di avventurose Società per Azioni. Ne risultò una rapida concentrazione del capitale tramite l'espropriazione delle classi medie e si allargò il fossato fra classe capitalista e classe operaia. Tutta l'infamia del regime capitalistico, che poté dare libero corso alle sue inclinazioni naturali, si scatenò senza resistenze. Fu del tempo stesso un'orgia di lusso e di corruzione, uno splendore corrotto, una bolgia di tutte le basse passioni delle classe superiori. Questa forma ultima del potere di governo ne era al tempo stesso la più prostituita. Fu un saccheggio sfacciato delle risorse dello Stato da parte di una banda di avventurieri; fu la serra calda per un enorme debito pubblico, fu l'apogeo della prostituzione, una vita artificiosa fatta di false ostentazioni. Il potere di governo, coperto di lustrini da cima a fondo, sguazzava nel fango..." (1)

E fu questo governo in rappresentanza di tale classe che nel luglio del 1870 si gettava a cuor leggero nella guerra contro la Prussia.

Una guerra certamente non sentita dal proletariato francese che proprio in quegli anni cominciava a rivestire le proprie lotte di rivendicazione economica e sociale con una matrice più spiccatamente socialista e a porsi l'esigenza di un'organizzazione di classe autonoma e internazionalista.

Comunque, di fronte alle esigenze politiche ed economiche della borghesia francese (e a maggior ragione di quella tedesca), a nulla vale il deciso rifiuto che a questo massacro oppongono i proletari coscienti di tutta la Francia, a nulla i messaggi di solidarietà che gli operai francesi e tedeschi si scambieranno, la protesta si esaurirà in una serie di sterili manifestazioni di piazza e il sanguinoso epilogo del II Impero francese potrà cominciare con buona pace di quella borghesia che cinicamente vede in questo macello un modo come un altro per aprire una valvola di sfogo a conflitti di classe ormai insanabili.

 

(1) Secondo saggio di redazione de "La guerra civile in Francia"


Dal luglio '70 alla proclamazione della Repubblica

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