I MAKHNOVISTI E I LIBERI SOVIET

I SOVIET NELLA CONCEZIONE DEI MAKHNOVISTI

La prima sessione del libero soviet di Guliai-Pole si svolse nell'aula magna del collegio della città. Cernoknizhni, insegnante e presidente del soviet, pronunciò il seguente discorso:

 

Compagni! Salutiamo la formazione del primo libero soviet di Guliai-Pole. In un'occasione simile, credo sia doveroso dare una breve indicazione della natura, dell'organizzazione e dell'importanza dei liberi soviet dei lavoratori costituitisi grazie all'iniziativa degli stessi lavoratori in questa nostra libera regione.

È necessario dire, anzitutto, che, al contrario dei soviet politici dei Bolscevichi, l'elemento caratteristico della vita sociale tra di noi è l'autogoverno dei lavoratori nelle questioni locali; questo è perfettamente coerente con l'organizzazione della lotta partigiana. I liberi soviet dei lavoratori rappresentano la solida realizzazione dei principi che sottostanno a tale autogoverno.

Liberi, poiché essi sono del tutto indipendenti da qualsiasi autorità centrale e sono inoltre eletti in totale indipendenza.

Soviet dei lavoratori, poiché essi sono fondati sulla base del lavoro condiviso e sono composti solo da lavoratori, operano secondo i loro desideri, servono soltanto i loro interessi e sono completamente liberi da ogni influenza politica.

Ogni soviet di tale tipo è esecutore della volontà dei lavoratori di quella località e delle loro organizzazioni.

I soviet altrove costituitisi dovranno collegarsi tra di loro, potranno creare organismi di autogoverno popolare e coordinare le loro attività al livello richiesto dalla loro competenza territoriale ed attività economiche.

La pubblicazione di una dichiarazione di principi, delle caratteristiche e dell'organizzazione dei liberi soviet da parte del Soviet Rivoluzionario Militare(1) rappresenta la costituzione adottata da queste organizzazioni.

È interessante notare che sin dalla sua nascita, l'idea dei liberi soviet viene accettata sempre di più e sempre più volentieri dalle masse, e si è diffusa rapidamente nelle regioni più distanti da Guliai-Pole.

Avendo istintivamente compreso la semplicità del sistema dei liberi soviet, i contadini hanno compiuto ogni sforzo per creare tali organismi. Una volta che il compito sarà terminato, i contadini diverranno indubbiamente i sostenitori più fedeli del sistema dei liberi soviet e crederanno senz'altro che si tratti di un fondamento sano che garantisce la costruzione di un'esistenza comune e libera.

Allo stesso tempo, tra le masse contadine inizia a farsi strada ed acquisisce maggior influenza l'apprezzamento della necessità dell'unione diretta tra i lavoratori delle città circostanti.

Citiamo l'esempio dell'appello dei contadini di Guliai-Pole: "Operaio, tendi la tua mano al contadino", appello che non è rimasto inascoltato: si diffonde, se ne discute ed è diventato una parola d'ordine nella nostra regione: stimola interesse tra i lavoratori delle città in cui è giunto. Inoltre, né l'accerchiamento da parte delle forze ostili, né la propaganda di altre scuole di pensiero hanno impedito il diffondersi dell'idea di un riavvicinamento tra gli operai ed i contadini.

La concezione dei liberi soviet dei lavoratori nasce dalla vita stessa. Questa forma transizionale di autogoverno porterà in pratica all'ordine non autoritario del futuro, basato sui principi della libertà illimitata, dell'uguaglianza totale e della solidarietà.

In altre parole, direi che la corrente libertaria avrà così trovato la sua vera espressione, quella giusta: l'azione sociale. La ricettività dei lavoratori è prova inconfutabile che tra i contadini vi è amore per la libertà, così come vi è quella irremovibile determinazione a svolgere ognuno la sua parte nella costruzione di una vita libera, indipendente ed ugualitaria.

In un contesto diverso, meno turbolento, quello stesso movimento avrebbe potuto prendere un'altra direzione, avrebbe potuto trovare la sua espressione nei modi più differenti e sarebbe anche stato perfettamente sano, originale e decisivo nel suo sviluppo. Infine, siamo portati a credere che esso avrebbe portato alla costruzione delle basi per una società veramente libera dei lavoratori.

Ma, nostro malgrado, si tratta per ora di sogni, poiché la dura realtà presenta tutta un'altra faccia. E in che cosa consiste esattamente?

Accade che anche adesso il nemico tradizionale del lavoro e della libertà - l'Autorità - sta facendo progressi in questa nostra regione. La motivazione di fondo degli sfruttatori che invadono la nostra regione (Bolscevichi e Denikinisti) consiste nella loro ferma determinazione di asserire il loro potere eliminando con la violenza la libertà di tutti gli altri, riducendo inoltre i lavoratori allo stato di oggetti inanimati.

Con tali metodi, tutti questi autoritari-statalisti annienteranno tutti gli sforzi e le conquiste dei lavoratori.

Nel caso dei Bolscevichi, la vita ed il lavoro del contadino dovrebbe sopportare il giogo della Ceka e del Sovnarkom [il soviet dei commissari del popolo], ovvero una banda di avventurieri, esperti nella doppiezza politica: le stesse persone che hanno abilmente ingannato i lavoratori e che hanno trasformato la rivoluzione sociale russa in una vaga effervescenza delle masse.

Nel secondo caso, il contadino dovrebbe sottomettersi al governo della frusta dei "signori" privilegiati che si nascondono dietro ufficiali in alta uniforme con sciabola e mostrine luccicanti.

I contadini non potrebbero e naturalmente non vorrebbero accettare una tale prospettiva, avendo assaggiato i frutti dell'albero della libertà. Proprio per questo motivo essi si sono insorti insieme per difendere i loro interessi così tanto negati. Sono insorti perché hanno rifiutato una volta per tutte lo sfruttamento statale della società, hanno rifiutato la rapina economica e l'arbitrio politico.

Faccio appello a tutti voi perché proteggiate l'ideale dei contadini di organizzarsi in liberi soviet dei lavoratori, così come proteggereste i vostri più cari poiché, come ho già detto, tali soviet assicurano al popolo l'autentico autogoverno dei lavoratori stessi e porteranno alla libertà vera, l'uguaglianza genuina e la solidarietà onesta.

 

Nota:

1. Un riferimento alla Bozza di Dichiarazione dell'Esercito Insorto Rivoluzionario del 20 ottobre 1919.


Manifesto Makhnovista

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